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Bonaventura l’Iniesta italiano: la favola del talento che il Milan ha bocciato presto

Convince anche il Jack in versione azzurra. Il centrocampista della Fiorentina diventa il giocatore più anziano a segnare un gol con l'Italia

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

C’è chi a 34 anni è costretto a scendere in categorie minori. Chi prende coscienza che la propria avventura professionali a certi livelli è terminata, abbandonandosi a campionati meno impegnativi e con un po’ di fortuna più remunerativi. Ma c’è anche chi rimane sul pezzo, continuando a lavorare per ritagliarsi un ruolo di primo piano. Questa è la storia di Giacomo Jack Bonaventura, classe 1989, che ha segnato il suo primo gol storico in Nazionale e che pare addirittura migliorare. Come il buon vino.

Il jolly offensivo buono per tutte le stagioni

Bravo Bonaventura ma bravo anche Luciano Spalletti. Nella vita come nel calcio i pregiudizi non devono esistere e in Nazionale vanno convocati i più bravi. Il centrocampista della Fiorentina ha dimostrato di avere qualcosa in più, basta leggere i dati del campionato, anche quelli più semplici come il numero dei gol realizzati. Che sono 4 in totale, compreso l’ultimo al Napoli.

Tra i pari ruolo soltanto Andrea Colpani del Monza è riuscito a fare altrettanto. Ma in fondo Jack il vizietto lo ha sempre avuto: 79 le reti in carriera in 467 presenze. Nessuno era mai riuscito però a segnare per la prima volta in azzurro così… anziano.

Da idolo ad esubero: il Milan lo scarica troppo presto

Non era mai riuscito a segnare, però, con la maglia dell’Italia. Non che di opportunità ne avesse avute molte. Diciamo che il 34enne marchigiano è sempre stato un po’ inspiegabilmente sottovalutato dal nostro calcio. Cresciuto nell’Atalanta, come tanti altri calciatori divenuti poi importanti, si è consacrato nel Milan diventando un punto fermo del Diavolo anche se in anni bui per la storia rossonera con la sola Supercoppa Italiana ad arricchire la bacheca personale.

Jolly da schierare ovunque, da mezz’ala o da esterno oppure da trequartista. Complice qualche infortunio, poi, i meneghini lo scaricano e la Fiorentina lo prende dandogli l’opportunità di restare ad alti livelli.

La rinascita in viola e il paragone con…Iniesta

Jack sta volando. In viola il buon Bonaventura ha trovato l’ambiente ideale per tornare ad esprimersi ai suoi livelli. Con la sensazione, confutata dal campo, che man mano che gli anni passano lui migliora sempre di più. Negli anni la Fiorentina ha comprato diversi giocatori, anche nel suo ruolo. Ma la sua centralità in campo non è mai cambiata.

Basta guardare il numero di presenze, sempre sopra le 30 per un calciatore fisicamente integro, che corre e che mette tanta qualità. Qualcuno ha addirittura scomodato un paragone estremo, quasi blasfemo, con Iniesta. Jack a quei livelli non è mai arrivato né arriverà. Ma a guardarlo ora va bene così. E se la tendenza è questa, ne vedremo ancora delle belle.

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