Da Wembley a Wembley nel giro di un anno. In meno di 365 giorni, 11 mesi per l’esattezza, l’Italia del calcio si risveglia nel giorno della Festa della Repubblica passando dal sogno di un Europeo vinto sulle ali dell’entusiasmo all’incubo di un’altra figuraccia a livello internazionale. Dopo il flop della non qualificazione ai Mondiali il 3-0 rifilato dall’Argentina nella Finalissima è un altro duro colpo per gli azzurri. Tutti gli eroi dei Campionati Europei 2020 sul palco a cominciare da Roberto Mancini che da condottiero azzurro è finito nel mirino dei social, il paragone con Ventura è presto servito.
Italia smarrita: la lezione dell’Argentina
Tre gol presi, nessuno segnato. Una pochezza tecnica quasi imbarazzante e anche una tenuta fisica, a fine stagione, deludente al cospetto della freschezza degli argentini capaci di far ballare agli azzurri il tango ieri sera a Wembley. Il risultato è quello scritto nel tabellino, sarebbe potuto essere ancora più ampio il divario se Donnarumma non ci avesse messo qualche pezza.
L’Italia non va, non va più. Nel giro di un anno sono arrivate solo delusioni: la sconfitta nella Final Four di Nations League, peraltro giocate in casa; il flop della mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar perdendo in casa la semifinale playoff contro la pur modesta Macedonia del Nord; e la ciliegina su una torta quanto mai amara di questa Finalissima persa malamente con l’Argentina.
Mancini condottiero smarrito: è lui l’uomo giusto?
Se l’Italia ha perso la bussola, al suo timone il ct di Jesi appare oramai smarrito e privo di entusiasmo. L’ennesima riconoscenza tributata agli eroi di Wembley ha creato più di qualche malumore, tra gli opinionisti e i tifosi. Mancini è apparso incapace in un anno solamente dal trionfo di Wembley di tenere alta l’asticella, la soglia, di un gruppo oramai appagato e lontano da quella magia che fu il mese magnifico degli Europei. Ed incomincia a serpeggiare più di qualche dubbio sulla sua reale compatibilità con il progetto di rifondazione a cui questa Nazionale va incontro, finalmente scevra, si spera, dai senatori dell’ultimo gruppo.
I social sul piede di guerra: #Manciniout
Inevitabili le critiche nei confronti del commissario tecnico che da ieri continuano a mantenere in trend topic il nome di Mancini. A cominciare da alcune scelte di formazione: “Volevo ringraziare Mancini per aver tenuto Tonali in tribuna e Florenzi in panchina: da Campioni d’Italia, non meritavano di vedere il loro nome legato a sta figura indegna” scrive evidentemente un milanista deluso e arrabbiato. L’ironia abbonda: “Mancini dice che in caso di ripescaggio ci faremo trovare pronti. In effetti li vedo già prontissimi” evidenzia un altro.
In trend ci finisce anche la Macedonia del Nord, sono in molti a ringraziarla: “Altro che ripescaggio, bisogna ringraziare quel gol che ci ha eliminati, ci ha così evitato altre figure come quella di ieri sera ai Mondiali” provoca un utente virtuale. E sono in tanti a chiedere la testa del ct: “Caro #Mancini hai fatto un capolavoro agli europei, grazie. Ma da settembre non ne hai azzeccata una, è passato un anno e un anno nel calcio è una vita, grazie ancora per gli europei ma così non si può andare avanti. Ciao”.
Mancini come Ventura: “Cacciato per molto meno”
Così come qualche mese dopo il ko con la Macedonia rispunta fuori il paragone tra Mancini e Ventura, entrambi accomunati dal flop mondiale. “La riconoscenza verso gli eroi di Wembley è finita, deve finire pure quella con Mancini”. E ancora: “Sarebbe bello scoprire un giorno perché il ct dell’#Italia è stato confermato dopo aver fallito l’accesso ai #Mondiali. Una nazionale inguardabile”.