Prende forma il progetto della “nuova” Italia: in realtà, un ritorno al passato con al timone uno degli eroi di Germania 2006, l’ultimo Ct azzurro a un Mondiale promosso direttore tecnico e una manciata di big nello staff. Da Gattuso a Prandelli, da Bonucci a Barzagli, fino forse a Zambrotta: sono queste le ultime, disperate mosse di Gravina per cercare di rimettere insieme i cocci della Nazionale maggiore e più in generale del calcio italiano. Oltre che, naturalmente, per rimanere attaccato alla poltrona di presidente FIGC. Perché pochi lo scrivono e quasi nessuno lo dice: ma stavolta se l’obiettivo mondiale dovesse essere fallito per la terza volta di fila, il primo a salutare dovrebbe essere il numero 1 di tutta l’organizzazione.
- Nazionale, Gattuso in pole position a dispetto dei fallimenti
- Perché Gattuso è il preferito per l'Italia da Buffon e Gravina
- Il ritorno di Prandelli: l'ex Ct dell'ultimo Mondiale può fare il dt
- Bonucci, Barzagli, Zambrotta: iniezione di campioni nello staff
Nazionale, Gattuso in pole position a dispetto dei fallimenti
Gattuso Ct, dunque. Sembra essere questo l’orientamento, confermato dagli ultimi contatti, sempre più frequenti. Ringhio ha ormai distanziato gli altri candidati, pure loro ex campioni del mondo: De Rossi e Cannavaro. Mentre non hanno mai veramente preso quota le soluzioni “esotiche”, da Mourinho a Benitez, da Tedesco a Low. Gattuso può vantare una maggior esperienza in panchina rispetto all’ex Capitan Futuro e all’ex Pallone d’Oro. Ma ha anche sul groppone un maggior numero di fallimenti. Una lista lunga e corposa, soprattutto negli ultimi anni. La Coppa Italia col Napoli l’unico guizzo: poi tanti flop, sempre a Napoli (mancata qualificazione Champions all’ultimo metro), alla Fiorentina, a Marsiglia, a Valencia, finanche all’Hajduk Spalato.
Perché Gattuso è il preferito per l’Italia da Buffon e Gravina
Ma allora, perché Gattuso? Perché per questa Nazionale svuotata e priva di mordente serve un tecnico “anema e core”, capace di risvegliare antiche passioni. Un motivatore, uno che da calciatore s’è spesso sacrificato per l’azzurro. Ma anche un personaggio capace di entrare nel cuore del gruppo e allo stesso tempo di essere rispettato. A fare da mediatore tra Ringhio e Gravina c’è Buffon. E l’ex mediano del Milan firmerebbe naturalmente per un solo anno, fino al Mondiale 2026, con tutto il suo staff. In caso di mancata qualificazione, naturalmente, andrebbero tutti via: Gattuso, lo staff, Gravina. Tutti quanti. Almeno, così buon senso imporrebbe.
Il ritorno di Prandelli: l’ex Ct dell’ultimo Mondiale può fare il dt
Insieme a Gattuso, anzi al di sopra di Rino, è prevista inoltre una figura inedita per la Nazionale italiana: quella del direttore tecnico, coordinatore e responsabile di tutte le selezioni, dalla prima squadra alle Under. Cesare Prandelli, il tecnico dell’ultima Italia capace di qualificarsi ai Mondiali, si occuperebbe del rilancio dei settori giovanili, del coordinamento tra le varie formazioni, del lancio di un progetto di rinnovamento di tutto il sistema. Chi meglio di lui, che da tempo denuncia la mancata fiducia del nostro calcio nei riguardi dei giovani? Ma l’ex Ct non sarebbe la sola figura nuova.
Bonucci, Barzagli, Zambrotta: iniezione di campioni nello staff
Oltre al capo-delegazione Buffon, infatti, la prossima Italia dovrebbe poter contare su uno staff pieno zeppo di ex campioni, del mondo o d’Europa. Un nome fortemente sponsorizzato dallo stesso Gravina è quello di Leo Bonucci, che oggi è al fianco di Bernardo Corradi, Ct partente dell’Under 20 (in direzione Milan, da aiuto di Allegri) e che sembra già pronto per il grande salto. In rampa di lancio pure Andrea Barzagli e (forse) Gianluca Zambrotta, da inserire nei quadri della Nazionale maggiore o dell’Under 21. L’obiettivo è quello di consolidare la presenza di figure di rilievo in tutto il management. Sperando che basti a risollevare risultati e morale.