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Italia-Germania, prima telecronaca dopo morte Pizzul: l'invito ad Adani e Rimedio

Oggi a Milano con la Germania sarà la prima gara degli azzurri dopo la scomparsa del grande giornalista che per anni è stata la voce della Nazionale

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Chiudendo gli occhi, stasera, prima che l’arbitro Letexier fischi l’inizio di Italia-Germania, ci sarà chi proverà a immaginare ancora la voce inconfondibile di Bruno Pizzul dire: “Signori all’ascolto, buonasera dallo stadio Meazza di Milano”, ricordando l’incipit del grande giornalista morto due settimane fa. Quella di stasera sarà la prima telecronaca di una gara dell’Italia da quando se n’è andato ed è assai probabile che si noterà la differenza tra lo stile pacato di Pizzul e quello dei telecronisti attuali. Cambiano i tempi e i costumi ma proprio il ricordo di Pizzul potrebbe fare da monito per un racconto più sobrio e meno urlato.

Il ricordo di Pizzul da parte di Spalletti

Stasera prima del riscaldamento di Italia e Germania, andrà in scena un evento di ricordo dello storico telecronista, lo ha annunciato il ct Spalletti che poi ha ricordato con accenti commossi la figura di Pizzul: “”Con la sua voce riusciva a portare dentro tutti quelli che erano a casa, riusciva a portarli nel rettangolo di gioco, a fargli vivere la partita in maniera molto più diretta, molto più vicino rispetto alle distanze effettive. Sapeva leggere benissimo la partita, da casa ci sembrava di avere a che fare con una squadra più forte grazie alla sua voce: era lui a dare volume, era l’attaccante che salta l’uomo dei telecronisti del suo tempo. Quando accelerava con la voce c’era sempre da aspettarsi qualcosa che poteva essere la soluzione per vincere la partita. È stata una perdita di quelle che ricorderemo per tutta la vita”.

Pizzul ha raccontato sette volte Italia-Germania

Nella sua carriera in Rai Bruno Pizzul ha raccontato sette volte Italia-Germania: non c’era nelle leggendarie gare dei Mondiali del ’70 e dell’82 (c’era Nando Martellini) e non c’era nella notte di Berlino nel 2006 (c’era Civoli) ma anche se non potè mai urlare campioni del mondo, nel 2007 accettò la proposta di La7 di commentare tutte le partite dei Mondiali vinti dagli azzurri di Lippi. Sulla Rai invece raccontò l’amichevole Italia-Germania del febbraio ’86 ad Avellino (1-2), l’amichevole Germania-Italia dell’aprile 1987 a Colonia (0-0), la prima gara degli Europei ’88 a Dusseldorf (Germania-Italia 1-1), l’amichevole vinta a Torino nel marzo ’92 (1-0), l’amichevole Germania-Italia del ’94 a Stoccarda (2-1), il 2-0 dei tedeschi nel Torneo del centenario della ASF Germania a Zurigo nel giugno 1995 e infine lo 0-0 agli Europei ’96 a Manchester-

Pizzul e le seconde voci

Quando la Rai aprì alle “seconde voci” Pizzul ebbe tanti campioni come partner al microfono, da Pecci a Mazzola e Riva. Sul tema disse l’ex direttore di Raisport Jacopo Volpi: “Ed erano anche quelle telecronache che rimpiango, tanto diverse da quelle di oggi. Io credo che gli ascoltatori le apprezzerebbero ancora”. Ecco allora l’invito a Rimedio ed Adani che stasera racconteranno la partita di San Siro. Sicuramente ricorderanno la figura di Pizzul, sarebbe bello che, almeno per stavolta, ne ricordassero anche lo stile con una telecronaca più pacata. I telespettatori ringrazierebbero e, chissà, Pizzul da lassù direbbe: “Tutto molto bello”.

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