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Italia, Mancini cambia le carte: a che punto è la rinascita azzurra

Mancini è al lavoro per ridare identità e solidità all'Italia. Operazione difficile data la penuria di talento italiano, ma la Nations League sarà un banco di prova.

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Nella giornata di ieri il CT della nazionale italiana Roberto Mancini ha diramato l’elenco dei 29 calciatori che affronteranno le ultime due partite di Nations League contro l’Inghilterra (Stadio Meazza-Milano, 23 settembre – ore 20.45) e con l’Ungheria (Puskas Arena-Budapest, 26 settembre – ore 20.45) – per conquistare la fase finale nella Lega A.

Tanti i giocatori chiamati dal Mancio, un bel mix tra gruppo dell’Europeo e nuovi giovani che si stanno facendo valere in Serie A e non solo. Ci sono già state molte polemiche, ma quello che è importante osservare a questo punto, dopo non essersi qualificati per il Mondiale per la seconda volta di fila, è a che punto si trova la ricostruzione della nazionale.

Italia,i portieri sono quelli: Perin fuori dal giro

Questi i quattro portieri convocati da Roberto Mancini: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Ivan Provedel (Lazio), Guglielmo Vicario (Empoli).

Difficilmente Mancini punterà su in titolare diverso da Donnarumma, ovviamente. Ci sta anche la chiamata di Alex Meret, che si sta facendo notare in questo inizio ed è chiamato a diventare un punto fermo di questa nazionale.

Chi manca invece è Mattia Perin, forse il migliore in questo disastrato inizio di stagione della Juventus. Senza dubbio il suo nome rientrerà nella lista dei convocati, per un ragazzi molto sfortunato ma che sta dimostrando, ancora una volta, le sue enormi qualità tecniche e caratteriali.

Bonucci-Bastoni le certezze in difesa, ma la qualità dei migliori è lontanissima

Questi invece i difensori chiamati da Mancini: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Leonardo Bonucci (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Emerson Palmieri (West Ham), Federico Gatti (Juventus), Luiz Felipe (Betis Siviglia), Pasquale Mazzocchi (Salernitana), Rafael Toloi (Atalanta)

La coppia titolare del futuro è quella composta da Bonucci e Bastoni, con Di Lorenzo su una fascia destra e Spinazzola, non presente ancora, sulla sinistra.

In difesa non abbiamo grandi soluzioni al momento, Mazzocchi è un esordiente tutto da scoprire, Luis Felipe viene convocato ma ancora non fa parte a tutti gli effetti del gruppo. Buona la presenza di Gatti, uno sul quale Mancini potrebbe decidere di contare molto in futuro.

Dimarco, Palmieri e Toloi evergreen, usato sicuro che torna buono in ogni occasione. Manca però ancora la qualità, e i grandi campioni, e anche le esclusioni eccellenti che stanno facendo discutere, come quelle di Calabria e di Udogie.

Poco da fare, a centrocampo siamo questi

Ecco le scelte di Mancini per la mediana:Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Jorginho (Chelsea), Lorenzo Pellegrini (Roma), Tommaso Pobega (Milan), Sandro Tonali (Milan), Marco Verratti (Paris Saint Germain);

Sono lontani i tempi quando, a Euro2020, incantavamo tutti con le giocate di Verratti-Jorginho e Barella. Al momento quello che abbiamo da offrire è però un centrocampo con buone individualità ma lontano parecchio dai top mondiali.

Verratti è un usato sicuro e sarà sempre titolare, proprio come Barella. Oggi manca Locatelli, Cristante viene usato col contagocce e spesso per compiti difensivi, chi reclama finalmente spazio dal primo minuto è Lorenzo Pellegrini, mai veramente al centro del progetto azzurro.

In ogni caso questi nomi dovrebbero essere, più o meno, quelli del centrocampo del futuro, in attesa dell’esplosione di Miretti, Fagioli e Frattesi e del ritorno di Locatelli a livelli accettabili.

Italia, l’attacco fa paura ma non in positivo: mai così poca qualità come ora

L’attacco è forse il reparto che soffre di più l’involuzione tecnica del nostro calcio: Matteo Cancellieri (Lazio), Wilfried Gnonto (Leeds), Vincenzo Grifo (Friburgo), Ciro Immobile (Lazio), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Napoli), Gianluca Scamacca (West Ham), Alessio Zerbin (Napoli).

Dei reduci dell’Europeo qua vediamo solamente Ciro Immobile, ancora al centro dell’attacco e ancora unica punta italiana di un livello internazionale, anche se la sua storia con l’Italia non è del tutto rosea (Raspadori praticamente non ha giocato a Euro2020).

Per il resto Mancini sta provando a cercare qualche soluzione nuova, continua a chiamare Raspadori e Scamacca e punta sulla voglia diPolitano e sulla freschezza di Cancellieri, Gnonto e Grifo.

Francamente, se questo è l’attacco azzurro, abbiamo degli enormi problemi. Prima o poi rientrerà Chiesa, ma con l’assenza ora di Bernardeschi e Insigne, il reparto offensivo azzurro non è a livello dei top mondiali.

Italia, Mancini cambia le carte: a che punto è la rinascita azzurra Fonte: Getty Images

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