La magia di Euro 2020 sembra essersi definitivamente spenta. In tutti i sensi. Anche dal dischetto del rigore, che nella rassegna europea era stato amico degli Azzurri nella semifinale contro la Spagna e nella finale contro l’Inghilterra.
Contro la Svizzera l’Italia ha fallito qualcosa di molto simile ad un match point per la qualificazione diretta a Qatar 2022, “regalandosi” e regalando anche ai tifosi, altri tre giorni di passione prima della determinante partita di Belfast contro l’Irlanda del Nord, ultima gara del gruppo C.
Solo in caso di goleada in terra britannica, tuttavia, gli Azzurri potranno festeggiare il pass per il Mondiale senza doversi preoccupare del risultato di Svizzera-Bulgaria, visto che i rossocrociati sono appaiati in classifica con un -2 nella differenza reti a relegarli per il momento al secondo posto.
Jorginho, un dischetto per nemico: terzo rigore sbagliato di fila
A Roma la squadra di Roberto Mancini non ha offerto una buona prestazione, ma alla fine a dominare i commenti del post partita sono le polemiche relative al calcio di rigore malamente sbagliato da Jorginho proprio al 90’. La leggera spinta di Ulisses Garcia a Domenico Berardi era stata punita con il penalty dall’arbitro Taylor solo dopo consulto al Var con on field review, ma il regista del Chelsea ha fallito ancora l’appuntamento dal dischetto, per la terza volta consecutiva dopo l’errore nella finale dell’Europeo contro l’Inghilterra e dopo quello della gara d’andata contro la Svizzera a Berna lo scorso 5 settembre.
Una rarità per l’ex Napoli, che negli anni si è imposto come uno dei migliori rigoristi al mondo nonché come uno dei più freddi e precisi anche nei momenti più delicati delle partite.
Ora però sembra tutto cambiato e a preoccupare di più è l’escalation in peggio dei tentativi di trasformazione di Joirginho: errore “con saltello” contro l’Inghilterra, il tiro centrale di Berna fino all’inopinata scelta di cercare il sette all’Olimpico, non proprio il più sicuro dei modi per provare a segnare.
Così se non è stato possibile non apprezzare il gesto di personalità di Jorginho, che subito dopo la decisione dell’arbitro si è preso il pallone sottobraccio indirizzandosi verso l’area di rigore della Svizzera, resta da capire se sia stato corretto da parte dello stesso Roberto Mancini avallare la scelta del proprio centrocampista.
Italia-Svizzera, Roberto Mancini gelido su Jorginho
Al termine della gara, intervistato da ‘Rai Sport’, Roberto Mancini è parso nervoso, liquidando l’argomento in poche parole: “Purtroppo è andata così, ne abbiamo sbagliato uno all’andata e uno al ritorno, sono cose che capitano. Sarebbe stato meglio di no così avremmo chiuso la pratica”.
Il ct non si è però sbilanciato sull’eventuale decisione di apportare cambiamenti alla gerarchia dei rigoristi qualora a Belfast ce ne fossero altri da calciare: “Jorginho è uno dei rigoristi, se se la sentiva di tirare ed è giusto che lo abbia calciato. Se resterà rigorista? Non lo so, in questo momento ha difficoltà, ma vediamo cosa penserà lui. Per noi è un giocatore fondamentale. Non è facile calciare un rigore al 90’ così importante”.
Rigore di Jorginho, Roberto Mancini sotto accusa
Resta il fatto che più che Jorginho, apparso sottotono durante la gara, ma che ha comunque avuto la personalità di provare a calciarlo, nel mirino della critica è finito proprio Mancini, che avrebbe anche potuto decidere diversamente prima del match, decretando un altro giocatore come primo rigorista.
Del resto le alternative non mancavano, da Leonardo Bonucci fino a Lorenzo Insigne e allo stesso subentrato Domenico Berardi, quest’ultimo quasi infallibile con il Sassuolo.
Ormai il fattaccio è successo, ma in vista di Belfast qualcosa potrebbe cambiare nella scelta dei rigoristi. Perché in Irlanda del Nord non ci si potrà permettere di sbagliare nulla ed ogni gol (fallito) potrebbe risultare fatale.