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Ivan Grieco si racconta: “Ecco come sono diventato caster"

RampageInTheBox: “La differenza tra un cronista sportivo e un caster? Noi abbiamo un rapporto più ‘umano’ con il pubblico”

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Ivan Grieco si racconta: “Ecco come sono diventato caster" Fonte: Funweek

“La passione per gli eSports nasce da un forte attaccamento alla competizione in generale sin da quando avevo 15/16 anni e ho iniziato a videogiocare online. Poi ho conosciuto il mondo dei primi tornei, appunto, i clan, e tantissimi ragazzi con la mia stessa passione. Oggi, però, ho scelto una strada diversa”. Sono le parole di Ivan Grieco, alias “RampageInTheBox”, una delle voci più conosciute nel panorama tricolore degli sport elettronici.

Da pro player a cronista eSportivo professionista, Grieco ha iniziato la sua carriera di caster per passione: “Purtroppo ho dovuto smettere di giocare abbastanza presto, a 18 anni, perché ho iniziato a lavorare finita la scuola, ma non volevo abbandonare questo settore. Così, siccome su Call of Duty in particolare mancava la figura del commentatore, ho iniziato a farlo io” – ha spiegato ai nostri microfoni. Prima su forum online e piccoli tornei, fino ad arrivare ad alti livelli, come i mondiali in America.

La prima esperienza professionale come caster è stata nel 2017 allo studio 37 di Personal Gamer, durante il terzo torneo di Personal Gamer di Call of Duty. Nonostante sia molto legato a questo videogame, Grieco ha rivelato che il gioco che preferisce commentare è un altro: “FIFA è il gioco che prediligo! La mia più grande passione è sempre stata quella del calcio, sin da quando ero piccolo i miei amici mi chiedevano di abbassare il volume della telecronaca del gioco per farla fare a me, quindi io piuttosto che giocare commentavo le partite dei miei amici quando eravamo a casa”.

Quando gli chiediamo cosa pensi del fenomeno eSport in Italia, Grieco non ha dubbi: “Credo che qui la cultura “esportiva” sia molto incerta, siamo ancora indietro. È un fenomeno che può dare anche lavoro a tantissime persone, a partire da una figura come quella che ricopro io, ma oltre ai commentatori ci sono i giocatori, i team manager, i coach, gli operatori delle luci, dell’audio, gli addetti allo streaming, al tournament organizer. Tantissime figure lavorative che si stanno delineando, che all’estero già esistono da anni e in Italia ci stiamo arrivando”.

Quale sarà il futuro degli sport elettronici? “Questa chiaramente è un’incognita. Il bello dell’eSport è anche questo, è un mondo in continua evoluzione, che cambia giorno dopo giorno, quindi è difficile fare previsioni di questo tipo. Vediamo cosa succederà” – ha concluso.

I consigli di RampageInTheBox a chi vuole entrare nel mondo degli eSports

Iniziate dal basso, partecipando a piccoli tornei. Se giocate giochi di squadra, trovate dei ragazzi con cui avete un buon feeling. Abbiate tanta pazienza, perdere aiuterà a migliorare. Dedizione, costanza, serietà, a testa bassa verso l’obbiettivo, questi sono ingredienti fondamentali. Non demordete e provateci!”.

HF4

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