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Izquierdo, situazione quasi senza speranze: ci vuole un miracolo. Retroscena: a 17 anni aveva già aritmia

Il terzino uruguayano è intubato in ospedale, il quadro clinico si è complicato e ai problemi cardiaci si sono aggiunti quelli cerebrali e respiratori

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Continuano a peggiorare le condizioni di salute di Juan Izquierdo, il terzino uruguayano del Nacional che in copa Libertadores è svenuto per un problema cardiaco e che da giorni si trova ricoverato e intubato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Albert Einstein Israelita.

Il console uruguayano pessimista

Serve ormai solo un miracolo come ha fatto intendere il console uruguaiano, Marta Echarte, presente sul posto, che ha fornito uno scenario preoccupante: “Siamo stati fin dalla mattina presto con Alejandro Balbi, il presidente del Nacional e ultimamente con la famiglia, la moglie e i genitori di Juan e anche con i medici. La situazione è molto delicata, praticamente irreversibile, aspettiamo di vedere cosa accadrà nelle prossime 48 ore “.

“La situazione non è affatto incoraggiante – ha proseguito – il danno cerebrale è quello che ci preoccupa di più adesso. Abbiamo parlato con i medici e all’inizio era un problema cardiaco, un’aritmia cardiaca, ma poi il quadro clinico si è complicato e c’è stata progressione e coinvolgimento cerebrale, a quanto riferisce il medico. In questo momento gli stanno dando assistenza respiratoria.”

L’ultimo bollettino medico

In nottata è stato fornito il referto medico ufficiale: “Dipendente da ventilazione meccanica, con condizioni neurologiche critiche“. Intanto il calcio uruguaiano è sospeso in attesa di ciò che accadrà. Tutti uniti pregando affinché il difensore possa uscire da questa drammatica situazione.

Numerose le visite all’Ospedale Israelita Albert Einstein nella città di San Paolo, in Brasile, per dare conforto alla famiglia di Izquierdo e ai dirigenti del Nacional. Anche Diego Lugano, idolo del San Paolo ed ex capitano della nazionale dell’Uruguay, si è recato in ospedale.

Izquierdo aveva un’aritmia già a 17 anni

Un retroscena è stato rivelato da Sebastián Bauzá, direttore della Segreteria Sportiva Nazionale dell’Uruguay, che in un’intervista al programma Minuto 1 di Carve Deportiva ha affermato che dieci anni fa avevano riscontrato una piccola aritmia. a Izquierdo, quando aveva appena 17 anni: “Nel 2014 Juan aveva 17 anni, giocava nel Cerro e aveva una piccola aritmia, cosa che è stata segnalata“.

I giocatori del Nacional, invece, si sono ritrovati in mattinata alla Ciudad Deportiva Los Céspedes, la struttura tecnica del club, ma senza l’obiettivo di programmare una seduta di allenamento. “Il nostro capitano Diego Polenta, ha accompagnato la moglie di Izquierdo all’aeroporto e ha parlato con i medici per chiedere se poteva viaggiare con il bambino. Allora con che testa ti alleni? È praticamente impossibile”, ha detto Balbi. Anche la prossima giornata del campionato uruguayano è stata sospesa “riflettendo i sentimenti di tutti riguardo alla delicata situazione del giocatore Juan Izquierdo”.

Intanto nella partita contro il Vitória per il Brasileirao, i giocatori del San Paolo hanno reso omaggio all’uruguaiano: sono scesi in campo con le magliette azzurre con la scritta “Fuerza Izquierdo” e avrebbero voluto presentarsi in ospedale dopo la partita. Jonathan Calleri, attaccante del San Paolo, ha offerto alla famiglia di Izquierdo e al Nacional la sua carta di credito per coprire le spese di ricovero, anche se la sua proposta è stata respinta con grande gratitudine dai vertici del Nacional.

Izquierdo, situazione quasi senza speranze: ci vuole un miracolo. Retroscena: a 17 anni aveva già aritmia Fonte: Getty

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