E’ stato probabilmente l’episodio decisivo di Juventus-Bologna: il rigore non concesso da Sacchi alla Juventus per l’intervento falloso di Soumaro su Morata ha comunque indirizzato la partita, perché subito dopo sono arrivate due espulsioni che hanno ridotto in nove gli emiliani che nel finale hanno subìto la rete del pari ad opera di Vlahovic quando già accarezzavano il sogno del successo a Torino. Gira tutto attorno a quanto accaduto all’80’, con i rossoblù in vantaggio per 1-0.
- Sacchi nega due volte il rigore alla Juve
- Medel perde la testa dopo il rosso al compagno
- Medel accusa l'arbitro di essere in malafede
- Di Canio condanna il gesto di Medel
- Per De Leo non c'è stata offesa di Medel all'arbitro
- Il rosso a Medel scatena la polemica sui social
Sacchi nega due volte il rigore alla Juve
Questa l’azione: Morata lanciato a tutta velocità verso Skorupski viene prima spintonato, poi contrastato fallosamente da un intervento ruvido e da tergo di Soumaoro che si concretizza in area di rigore. Sacchi lascia proseguire e Cuadrado a porta vuota colpisce la traversa. Finita l’azione, Guida al VAR richiama il direttore di gara marchigiano all’onfield review ma, nonostante le immagini lascino pensare che il fallo si concretizzi in area, l’arbitro concede la punizione dal limite (punendo il primo fallo di Soumaoro) ed espellendo il centrale del Bologna per fallo che interrompe una chiara occasione da gol.
Medel perde la testa dopo il rosso al compagno
A questo punto Medel, vedendo il cartellino rosso estratto nei confronti del compagno (e pensando probabilmente che venga assegnato anche il penalty), perde la testa e comincia a sbraitare furiosamente contro Sacchi che in un primo momento tenta di placare la sua furia spiegandogli che non sarà concessa la massima punizione ai bianconeri (“Non è rigore” ripete infatti più volte l’arbitro) poi lo ammonisce e, dopo esser stato mandato palesemente a quel paese, non può far altro che sventolargli il secondo giallo e quindi il cartellino rosso.
Medel accusa l’arbitro di essere in malafede
La decisione dell’arbitro fa infuriare ancora di più il cileno che prima mette le mani addosso al direttore di gara e poi uscendo, strattonato con forza dai compagni di squadra per due volte ha ironicamente applaudito l’arbitro e poi rivolgendosi al quarto uomo ha accusato l’intera squadra arbitrale di aver favorito i bianconeri e di essere in malafede. “Por la Juventus, por la Juventus” (“Siete della Juventus”) sono infatti le parole spagnole rivolte da Medel all’ufficiale di gara mostrando la propria maglietta. Un labiale che non lascia spazio a dubbi riguardo alle accuse rivolte dal difensore del Bologna al direttore di gara e ai suoi assistenti. Parole che dunque potranno adesso costargli carissimo. Dalle 2 alle 4 giornate di squalifica, che significa anche saltare il recupero contro l’Inter, sua ex squadra.
Di Canio condanna il gesto di Medel
Su Sky Paolo Di Canio non giustifica il giocatore: “Al di là delle tensioni, l’arbitro gliel’ha anche spiegato che non era rigore. E lui l’ha mandato platealmente a quel paese, ma stai calmo. Gli ha detto chiaramente che non era rigore, si è fatto espellere dopo una partita bellissima”
Per De Leo non c’è stata offesa di Medel all’arbitro
Il vice di Mihajlovic, Emilio De Leo, ha spiegato: “Penso che era una fase di adrenalina così forte, Gary ha giurato di non aver offeso l’arbitro. Ha avuto una reazione forte ma da un punto di vista gestuale, non ci sono state parole fuori posto. A mio avviso si poteva soprassedere in quel momento e smorzare la tensione. Nel contenuto non saprei dire cosa ha detto di preciso Medel, quello che so è che non ha mancato di rispetto all’arbitro. Dispiace per questo motivo”.
Il rosso a Medel scatena la polemica sui social
Fioccano le reazioni sui social: “Medel cercava il modo per farsi dare 2 giornate di squalifica senza destare sospetti e saltare l’Inter” oppure: “Su Medel ci sarebbero da dare almeno 4 turni per quello che ha fatto e per le parole pronunciate mentre usciva” e ancora: “Era la decima volta che gli diceva “non è rigore” ed era la decima volta che Medel lo mandava a quel paese…cosa avrebbe dovuto fare?” e infine: “Una domanda: perché Medel è ammonito all’istante, mentre i 5 giocatori della Juve che circondano l’arbitro subito dopo l’azione no? La veemenza è la stessa”.