Un addio a sorprese al mondo del calcio. Mario Mandzukic decide di lasciare il calcio giocato a 35 anni dopo alcune stagioni tormentate dagli infortuni. Per farlo ha deciso di scrivere una lettera a se stesso da bambino affidata poi al suo account Instagram. Un modo particolare per dire addio a una grande passione, prima ancora che al lavoro di una vita, e lo ha fatto anche ricordando il gol contro l’Inghilterra nella Coppa del Mondo.
Mandzukic: il rimpianto dei tifosi della Juve
La sua ultima esperienza in Italia è stata quella come la maglia del Milan, arrivato nel corso del mercato di gennaio il croato per problemi fisici non ha mai potuto contribuire alla causa dei rossoneri di Stefano Pioli. Sarà sempre la Juventus la squadra con la quale ha lasciato maggiormente il segno. Non verrà ricordato per numeri da fuoriclasse ma per la sua capacità di dare sempre tutto sia in fase offensiva che di ripiegamento, un vero e proprio guerriero che con la guida di Massimiliano Allegri ha vissuto le sue migliori stagioni.
L’addio di Cristiano Ronaldo ha lasciato un buco dal punto di vista “tecnico” all’interno della squadra bianconera, ma l’addio di Mandzukic avvenuto già da diversi anni sembra aver lasciato un buco di carattere e di determinazione che per molti tifosi è diventato uno degli aspetti mancanti nel corso delle ultime due stagioni: “Se avessimo 4-5 elementi con il suo carattere – scrive Domenico – senza tralasciare la tecnica niente male, avremmo già risolto gran parte dei nostri problemi”. E ancora: “Mario spostava gli equilibri eccome. Lo abbiamo amato molto. Peccato per Sari, qualche anno in più lo avrebbe potuto fare”.
Sui social i tifosi della Juve salutano il campione croato che con la Juve è andato a segno anche nella finale di Champions League a Cardiff: “Grazie per le emozioni che ci hai regalato, grinta e professionalità messa al servizio dei compagni”. E ancora: “Un simbolo del novennio juventino. 4 scudetti, 3 Coppe Italia e 2 Supercoppe nella sua avventura in bianconera condito da 44 gol ma soprattutto da un impegno un attaccamento rari. Tra gli uomini, i guerrieri”. E forse proprio l’addio del croato secondo Gianni sembra aver rotto qualcosa: “Si ritira dal calcio giocato uno degli uomini che più ha unito la tifoseria juventina, tanto da dedicagli una coreografia. Dal suo addio qualcosa è successo tra i tifosi e i giocatori”.