Nuovo aggiornamento e nuovo capitolo dell’inchiesta Prisma sui bilanci della Juventus. L’ultimo sviluppo in termini di tempo arriva direttamente dalla Guardia di Finanza che, attraverso una nota, rivela di aver messo sotto osservazione anche sull’ultimo bilancio, quello del 2022, approvato dalla società bianconera.
- Juve, inchiesta Prisma: bilancio 2022 sotto la lente
- Juve, 16 milioni di debiti
- Juve, un nuovo memorandum
Juve, inchiesta Prisma: bilancio 2022 sotto la lente
L’inchiesta Prisma si allarga ancora. Dopo la penalizzazione di quindici punti in classifica, per via del modus operandi reiterato atto a modificare i bilanci grazie alle cosiddette plusvalenze, sotto esame degli inquirenti ci finisce anche il rapporto finanziario 2022 della Juventus, l’ultimo della presidenza di Andrea Agnelli.
A rivelarlo è Il Corriere della Sera, che nella sua edizione torinese riprende una nota della Guardia di Finanza di Torino risalente al febbraio scorso in merito agli affetti delle operazioni condotte dai bianconeri di Torino tra il 2019 e il 2021, triennio entro cui si sono concentrate le indagini, sul bilancio 2022.
Juve, 16 milioni di debiti
In particolare, la dirigenza della Vecchia Signora avrebbe omesso dall’ultimo report passività importanti, come i 16 milioni di euro di debiti, equamente suddivisi – con Sassuolo e Atalanta. Defezioni documentate al termine delle indagini preliminari dalle attestazioni raccolte dal procuratore aggiunto, Marco Gianoglio, e dal pubblico ministero, Mario Bendoni, e che hanno portato all’apertura di un nuovo fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati.
La nota del nucleo di polizia economico finanziaria del capoluogo piemontese riportata dal CorSera spiega, infatti, come in merito:
Agli impegni (non depositati) assunti nei confronti dell’Atalanta e del Sassuolo si ritiene che la società avrebbe omesso di rilevare nei relativi bilanci le seguenti passività: 8 milioni di euro per effetto del debito con l’Atalanta nel bilancio al 30 giugno 2021 (e poi in quello a 30 giugno 2022); altri 8 milioni per effetto del debito con il Sassuolo derivante dalla prelazione sul diritto di Traoré, nel bilancio al 30 giugno 2020 (e poi in quello chiuso al 30 giugno 2021).
Juve, un nuovo memorandum
Oltre a ciò, la Guardia di Finanza ha rivelato di aver acquisito dagli uffici della Deloitte, preposta alla revisione del club, un “secondo memorandum” datato 3 settembre 2020, a firma di Fabio Paratici e dell’ad della Dea, Luca Percassi. Un documento allegato a una mail del 14 dicembre 2022, trasmessa alla Deloitte dal manager Stefano Cerrato, che lo aveva ricevuto dall’Atalanta come “riscontro a una richiesta di chiarimenti”.
Giudicato “giuridicamente inefficace” dalla Juve, ma non dagli inquirenti, che si appigliano anche alle parole dal ds bianconero Federico Cherubini in conferma dei debiti verso l’Atalanta, il nuovo memorandum rivela “l’esistenza di un credito di tre milioni di euro (al 31 marzo 2022) per ‘fatture da emettere’ nei confronti della Juventus”.
La nota delle Fiamme Gialle conclude sottolineando come:
Gli approfondimenti farebbero emergere l’esistenza di accordi/scritture private/memorandum relativi a diritti di opzione non depositati stipulati tra la Juve e Cagliari, Udinese, Bologna, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria, Olympique des Alpes (Sion). Accordi che, i sensi delle norme federali e, soprattutto, del principio contabile internazionale Ifrs 15, potrebbero portare quantomeno a rettificare alcune delle plusvalenze registrate nel bilancio al 30 giugno 2019: 32.788.000 euro su un totale di 127.053.000.