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L'epilogo definitivo dell'amicizia tra Aleksander Ceferin e Andrea Agnelli: colpo durissimo a lui e alla Juventus

Il presidente Uefa spietato nei confronti dell'ex amico Agnelli e della Superlega che li ha separati in via definitiva

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Cancellato dalle dichiarazioni di circostanza e, a suo dire, dalla lista dei rapporti stretti nonostante abbia fatto da padrino di battesimo all’ultima figlia, erede Agnelli. Così è, oggi la relazione complicata di Aleksander Ceferin e Andrea Agnelli, che da ex si osservano e studiano a distanza rimarcando i motivi di questa contrapposizione dopo anni di alleanza e intrinseca amicizia, forse addirittura ammirazione.

L’avvocato che guida la Uefa ha parlato del suo ex amico Andrea Agnelli, ex presidente della Juve, finito nel mirino della procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta Prima che ha decapitato de facto la dirigenza bianconera che ha guidato la società nell’ultimo decennio.

Ceferin durissimo con Agnelli e la Juventus

Un rapporto reso difficile non solo da una simile vicenda giudiziaria, che per quanto delicata investe indirettamente anche la Fifa e la Uefa, com’è noto. A condizionare questa storia di lavoro, calcio e amicizia c’è stata la vicenda Superlega che ha mutato radicalmente i rapporti tra l’ex presente della Juve e Ceferin.

E lui, sempre molto tagliente nei riguardi di Agnelli non si è risparmiato:

“La storia dei bianconeri doveva finire come è finita. Perché tutto era sbagliato. Non ho un rapporto di affetto con Agnelli, ma vorrei sottolineare che rispetto la Juve come club e che ho molto rispetto per tutti quelli che sono coinvolti nella Superlega in generale. Sono grandi club che racchiudono e rappresentano molto di più dei movimenti dei loro allenatori. Se un club ha un consiglio che prende decisioni sbagliate, non significa che io sia contro quel club in quanto tale, tanto meno i suoi tifosi o giocatori”.

L’affondo definitivo è esplicitato in un passaggio successivo, non trascurabile che incide sulla situazione giudiziaria:

“Tuttavia, è interessante notare che dei tre club che si dichiarano i salvatori del calcio, uno è in procedimento penale per risanamento del proprio bilancio, e l’altro per aver trasferito denaro a uno dei i leader nell’organizzazione dell’arbitrato. Vedremo se anche il terzo ha qualcosa. Interessante vedere come salverebbero il calcio”.

Fonte: ANSA

Andrea Agnelli e la dirigenza Juve dell’epoca con John Elkann

L’ostilità nei confronti della Superlega

Il complicato equilibrio, nella presunta alleanza di ragione professionale ma scaturita poi nella vita privata, tra il presidente Uefa e Agnelli è stata alimentata da continui e ripetuti incontri di interesse, progetti, obiettivi che si sono annullati con la volontà – soprattutto da parte dell’ex presidente della Juventus – di sostenere il progetto Superlega.

Una sorta di competizione parallela, attuato e sostenuto dai maggiori club europei nel suo nucleo iniziale, che avrebbe svuotato la Uefa qualora si attuasse e che de facto ne implicava la violazione di accordi sottoscritti da quelle stesse società.

Ceferin lo liquida, visto e considerato che è ancora in piedi soprattutto per volontà di un certo Florentino Perez, alla guida del Real Madrid.

“Un progetto che è ancora in piedi solo per l’interesse dei giornali e l’ego di alcune persone coinvolte. Stanno cercando di far qualcosa solo per migliorare la loro posizione in un’eventuale negoziazione con noi, ma non hanno capito che non c’è nulla da trattare. Ho accettato di riunirmi con la loro agenzia di rappresentanza, A22 Sports, e ho invitato ad essere presenti rappresentanti dei club e dei tifosi. Karl Heinz Rummenigge è stato chiaro: ‘Questa per voi è la vostra Waterloo’ gli ha detto il dirigente del Bayern”.

Caso Negreira fa tremare il Barcellona

Dopo l’apertura, la scorsa settimana, dell’inchiesta da parte della Uefa sul “Caso Negreira”, il caso di corruzione che per il quale il Barcellona è finito sotto inchiesta, il presidente della confederazione europea ha parlato molto chiaro sul tema in un’intervista al giornale sloveno ‘Ekipa’.

“Il Caso Negreira rappresenta una delle situazioni più gravi che abbia mai visto. A livello di Liga spagnola il caso è prescritto e quindi non può avere conseguenze sportive. Però sono in corso procedimenti a livello civile presso il tribunale spagnolo, e per ciò che concerne la Uefa non c’è nulla di prescritto”.

La posizione di Ceferin sembra essere assai netta sulla vicenda anche per quel che segue a simili affermazioni: il presidente, infatti, ha sottolineato in questa intervista che la commissione Uefa sta indagando e da quel che ha raccolto e studiato ad oggi, la situazione è gravissima. Il ‘Caso Negreira’ sarà discusso nel Comitato Esecutivo della Confederazione in programma dopodomani a Nyon.

L'epilogo definitivo dell'amicizia tra Aleksander Ceferin e Andrea Agnelli: colpo durissimo a lui e alla Juventus Fonte: ANSA

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