Claudio Marchisio è stato per anni il Principino. Ma come nasce il suo soprannome? A raccontarlo, in una lunga intervista rilasciata a ‘Vanity Fair’, è l’ex giocatore della Juventus.
Tutto inizia con la passione di Marchisio per gli abiti eleganti, passione che spesso lo portava a presentarsi in tiro anche agli allenamenti. “A 19 anni andavo in discoteca con l’abito, mi piaceva. Il soprannome “Principino” nasce dal fatto che spesso mi presentavo così anche agli allenamenti, ma non per vezzo: è successo spesso che arrivassi direttamente dalla serata e dormissi tre ore in macchina nel parcheggio del campo sportivo”.
Ma non solo. Marchisio confessa di tenere molto all’estetica, tanto da rubare le creme alla moglie Roberta. “La ceretta non la faccio perché fa troppo male, uso il rasoio sotto la doccia, come tanti altri calciatori negli spogliatoi. Le creme le rubo a mia moglie, che si incazza, ma del resto lei è bravissima a trovare le migliori”.
Infine l’ex centrocampista della Juventus racconta una delle sue paure più grandi. “Ho paura dell’aereo, dei vuoti d’aria, delle turbolenze… E ne ho presi tanti con la squadra. Se compro io un biglietto consulto sempre prima il meteo, le condizioni devono essere ottimali sulla rotta. Sarà che la prima volta che ho volato avevo 14 anni e con la Juve andavamo a Palermo per un torneo, ma ci dirottarono a Catania per il brutto tempo. Un’altra nel 2011 con la Nazionale atterrando a Ginevra l’aereo fu colpito da un fulmine, si vedevano le scintille dai finestrini. Ero accanto a Gilardino e Balzaretti, ci siamo detti: qui l’aereo esplode”.