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Juve-Milan, la Champions 2003 scatena gioie, dolori e sfottò

A 17 anni di distanza il ricordo della finale di Champions vinta dal Milan sulla Juve agita ancora gli animi dei tifosi e non solo

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Juve-Milan, la Champions 2003 scatena gioie, dolori e sfottò Fonte: Ansa

Sono passati 17 anni ma la finale di Champions League tutta italiana del 28 maggio 2003 è ancora un ricordo forte che come ogni anniversario, specie in epoca social, scatena sentimenti contrastanti tra i tifosi. Fanno festa, ieri come oggi, i milanisti mentre gli juventini sono costretti, come ogni 28 maggio da 17 anni a questa parte a “soccombere” agli sfottò della rete.

Juve-Milan, Manchester e la Champions si tingono di rossonero

Erano gli anni in cui il calcio italiano dominava ancora in Europa. Capace di piazzare tre squadre in semifinale con la Juve che batteva sonoramente il Real Madrid e il Milan aveva la meglio sull’Inter in un derby di Champions che accese San Siro come mai.

La Juve aveva appena vinto l’ennesimo scudetto dell’era Lippi. Il Milan si era “consolato” con la prima Coppa Italia dell’era Berlusconi. Alla fine l’assenza di Nedved, squalificato, pesò tanto sugli equilibri della Juve e della finale. Dopo un gran primo tempo e un miracolo di Buffon su Inzaghi, la Juve uscì alla distanza sfiorando il gol con il neo entrato Conte che prese la traversa. Il resto è storia con la partita che senza sussulti si trascina prima ai supplementari e poi ai rigori.

Gli errori di Trezeguet, Zalayeta e Montero uniti alle parate di Dida pesano più delle parate di Buffon su Seedorf e Kaladze. Alla fine gli occhi di Andriy Shevchenko che sceglie l’angolo e spiazza Buffon restano scolpiti nei cuori e nelle menti dei milanisti mentre i tifosi bianconeri masticano amaro, ancora una volta e non sarà nemmeno l’ultima…

Juve-Milan, la finale Champions 17 anni dopo

Il mood è quello descritto in incipit. Oggi è la giornata del ricordo e della gioia per i milanisti. Per gli juventini è quella, in parte del silenzio, una tantum, in 8 anni di gioie, anche se solo tricolori. “7 Coppe Campioni, 4 intercontinentali, 5 supercoppe europee. Una Champions te l’ho alzata in faccia e parli ancora?” è l’esempio dello sfottò del milanista medio ma non solo.

La gioia rossonera: “Oggi è l’anniversario della vittoria più importante. La Champions vinta contro quelli la… grazie Milan, grazie Sheva”; “LA CHAMPIONS più bella perché vincerla eliminando l’Inter in semifinale e alzarla in faccia ai gobbi in finale è stata una rarità che ancora oggi a distanza di 17 anni ci fa godere! Buon anniversario a tutti i tifosi”.

La festa lascia spazio subito allo sfottò: “Buongiorno Buffon, com’è festeggiare una Champions? Ah no”; “Ogni mattina a Torino, come sorge il sole, un juventino si sveglia e sa che dovrà correre più del Milan o non vedrà mai 7 Champions. Ogni mattina a Milano, come sorge il sole, un Milanista si sveglia e sa che dovrà ricordare solo il 28/5/2003 per godere”; “Milan: ogni giorno festeggia l’anniversario di una Champions; Inter: ogni 40 anni festeggia l’anniversario di una Champions; Giuve: ogni giorno ,ogni 40 anni ,guarda il Milan e l’Inter”.

Gli juventini hanno poche armi ma ci provano ugualmente, la loro difesa è strenua: “Vai a vedere anche il risultato della gara d’andata a Torino. La Juve diede 10 punti in campionato a quel Milan. Avete vinto una Champions con 5 pareggi nelle ultime 6 partite (la vittoria è Inzaghi al 92 con l’Ajax), fatevi un’esame di coscienza” oppure “La partita è finita con un pareggio. Poi ai rigori è anche questione di fortuna”.

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