Sono emersi nuovi particolari dopo la chiusura dell’inchiesta plusvalenze della Procura di Torino, che vede coinvolta la Juventus.
Oltre all’intercettazione telefonica di Giorgio Chiellini, diversi quotidiani odierni tra cui la Stampa riportano un’altra scomoda conversazione del direttore sportivo dei bianconeri Federico Cherubini con Stefano Bertola, all’epoca dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari della società torinese.
- Juventus, l'intercettazione di Cherubini: "Per fortuna ci siamo fermati"
- Juve, l'intercettazione di Cherubini: "Bisognava cambiare strategia"
- Caso plusvalenze: cosa rischia la Juventus
Juventus, l’intercettazione di Cherubini: “Per fortuna ci siamo fermati”
L’intercettazione risale al 22 luglio 2021, dieci giorni dopo l’inizio dell’ispezione della Consob sulla società bianconera per le plusvalenze e le perquisizioni della Guardia di Finanza. “Per fortuna che alla luce delle recenti visite ci siamo fermati“, sono le parole che avrebbe detto Cherubini. Per la Procura, riporta La Stampa, questa è la prova della consapevolezza sulle plusvalenze fittizie.
Per il Gip queste parole sono invece il motivo per negare la custodia cautelare, perché è la prova che quel metodo è stato interrotto.
Juve, l’intercettazione di Cherubini: “Bisognava cambiare strategia”
Sempre Cherubini in quella conversazione avrebbe parlato della necessità di “cambiare strategia” e di averne discusso con Fabio Paratici. “Il nostro lavoro è scovare talenti nei settori giovanili, valorizzarli e poi venderli, e lì fare le plusvalenze sane”.
Anche in questo caso per i pm le parole indicano la consapevolezza di ciò che si sapeva per “celare l’erosione del capitale sociale” e risanare il bilancio della società, mentre il gip le valuta come elemento positivo, come la volontà di cambiare strada: la voce plusvalenze della Juve, salita a 166 milioni nel 2020, è infatti drasticamente calata a 29 milioni nel 2021.
Caso plusvalenze: cosa rischia la Juventus
Il club bianconero, già assolto dalla giustizia sportiva, in un comunicato ha ribadito la convinzione di aver “operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, e in linea con la prassi internazionale della football industry”.
Le carte dell’indagine, unite all’altro filone dell’inchiesta che riguarda il taglio agli stipendi nel periodo del Covid, potrebbero in teoria riaprire il contenzioso con la giustizia sportiva, che si era concluso lo scorso aprile con l’assoluzione del club bianconero.
In caso di colpevolezza la Juventus potrebbe rischiare non solo una multa ma anche una penalizzazione di punti nella classifica del campionato.