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Juventus, Allegri lascia due big in panchina e ha un messaggio per Pogba

Il tecnico bianconero ha rispetto del Torino di Juric ma punta a riagguantare il Bologna in classifica

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Più le (ex) rivali perdono – vedi l’Inter – più cresce l’amarezza nella Juventus che nella classifica virtuale – ovvero senza la penalizzazione di 15 punti – battendo il Torino nel derby di domani sarebbe l’unica anti-Napoli parzialmente credibile e seconda da sola. Allegri l’altra classifica ce l’ha in testa ma è con quella reale che deve fare i conti e l’avversario da raggiungere, almeno fino alla fine del tormentone-processo, si chiama Bologna e non Napoli. Il tecnico bianconero si sforza di mantenere la concentrazione del gruppo sui mini-obiettivi ma sa che almeno nel derby le motivazioni sono, o dovrebbero essere, automatiche.

Juventus, Allegri spiega come gioca il Torino

Si parte dalla presentazione della gara di domani: “Il derby è sempre una stracittadina, importante per loro ma soprattutto per noi, dobbiamo continuare la scalata, cercare di riagguantare il Bologna, il nostro piccolo obiettivo di domani, e incrementare i punti in classifica. Il Toro ha buone qualità ed è molto aggressivo. Le squadre di Juric sono specifiche nel giocare, attaccano molto, danno molta pressione, diventano gare di grande intensità, dobbiamo calarci nella realtà di questa partita, senza giocare in punta di piedi se no le prendiamo”

Juventus, Allegri convoca Pogba ma chiede pazienza

Si va subito ai possibili protagonisti: “Chiesa si è allenato con la squadra solo ieri, devo ancora decidere ma difficilmente partirà dall’inizio, ha pagato l’aver giocato con Fiorentina e Nantes ma sta bene. Bonucci sta meglio, ha preso già confidenza col campo ma domani si siederà di nuovo vicino a me. Riaverlo è comunque molto importante, resta il capitano della Juve”

Tutti aspettano la domanda su Pogba, che arriva. Allegri non fa pretattica: “Sta meglio ed è convocato, se c’è bisogno lo metteremo dentro. Non ha un minutaggio altissimo ma direi che ha un buon minutaggio. A dire che Pogba – che ha giocato l’ultima partita più di 300 giorni fa- è al top per giocare dall’inizio ce ne vuole, la stessa cosa per Chiesa che è stato tanti mesi fermo, serve pazienza. Con Pogba ci parlo sempre, come con tutti: deve capire che è un pezzo importante di stagione per rimettersi in carreggiata, deve avere gli stimoli per far bene e darci una mano. Però a parte Milik e Caio e lo squalificato Locatelli stanno tutti abbastanza bene. Miretti tornerà con la Roma”.

All’andata decise una giocata di Vlahovic: “Vlahovic sta bene, avete visto sabato che ho fatto un lavoro con lui perché l’allenamento era a porte aperte, ma succede sempre. Bisogna sempre migliorarsi. Paredes? Ha alternato cose buone ed altre meno buone, è un giocatore importante per noi e come tutti dovrà dare una mano per gli obiettivi che vogliamo raggiungere”.

Juventus, Allegri non vede la squadra depressa per il -15

Infine, dopo una battuta sul nipotino Filippo (“Il mio nipotino mi mette sempre in guardia, vincere non è mai facile, è bello ma non è semplice e il derby sarà ancor più combattuto, abbiamo grande rispetto del Torino”) alla domanda sul -15 risponde così: “La squadra ha superato questo trauma, con l’Atalanta ebbe una reazione, col Monza no ma poi la squadra si è assestata. Non dobbiamo perdere certezze, come gruppo di lavoro sappiamo che dobbiamo arrivare alla fine della stagione con i punti che ci consentirebbero di arrivare tra le prime 4 al netto delle sanzioni, c’è poi una finale di coppa Italia e l’Europa League da giocare”.

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