Vincere e dirsi addio. Allegri stasera vuole alzare il suo primo e unico trofeo della sua seconda avventura alla Juventus prima di una resa dei conti che si preannuncia infuocata. Contro l’Atalanta all’Olimpico nella finale di coppa Italia il tecnico di Madama ha chiesto a tutti di lasciar perdere vecchi rancori e concentrarsi sull’obiettivo poi da domani si resetterà tutto con la probabile rivoluzione in vista e che non riguarda solo la panchina.
Tra Allegri e Giuntoli il grande freddo
Sono mesi che si respira una brutta aria alla Continassa: Allegri e Giuntoli da tempo non si parlerebbero. Il mercato invernale non ha tenuto minimamente in considerazione dei suggerimenti del tecnico. Che ha saputo solo dal suo amico Galliani dell’incontro tra il dirigente del Monza appunto e Giuntoli per il portiere Di Gregorio. Una situazione che di riflesso ha finito per condizionare anche i giocatori. L’incertezza sul futuro tecnico ha avuto un peso nel calo spaventoso del 2024. In diversi hanno iniziato a bofonchiare e ad avere un atteggiamento di freddezza, secondo alcuni quasi ostilità, nei confronti del tecnico.
Il caso-Chiesa
In campo si è anche visto qualche volta, in particolare Vlahovic prima e Chiesa poi hanno reagito male verso Allegri in più di una circostanza. Soprattutto l’azzurro è risultato spesso svogliato, convinto di essere schierato fuori ruolo, e spesso infuriato per essere sostituito a partita in corso.
Un comportamento che non è piaciuto ai senatori. Chiesa non sta simpatico a chi nello spogliatoio bianconero qualcosa ha vinto. I suoi atteggiamenti da divo hanno provocato più di un mormorio. E si è creata pertanto anche una spaccatura nella rosa tra allegriani e anti-allegriani. Un caos totale che ha avuto inevitabili ripercussioni sui risultati.
Da domani inizia la rivoluzione
Comunque vada a finire stasera nella finale di Coppa Italia da domani sarà rivoluzione. Giuntoli, che nel suo primo anno bianconero ha badato più a tagliare i costi che a intervenire sul mercato, metterà in atto le sue idee a partire dal tecnico (in pole c’è sempre Thiago Motta) per finire con i giocatori dove sono previsti molti cambiamenti tra partenze e nuovi arrivi.