Bella è la storia d’amore tra Claudio Marchisio e la Juventus. Dopo la trafila delle giovanili, riesce a trovare spazio in bianconero nell’anno della Serie B, per poi diventare un punto fermo della squadre per più di 10 anni, non arrivando però mai ad ottenere la fascia di capitano per via della presenza di due mostri sacri in squadra, Alex Del Piero prima e Gigi Buffon poi.
Quello che è stato uno dei centrocampisti italiani più completi e forti del nuovo millenio ha concesso un’intervista a TMW parlando del nuovo corso bianconero di Andrea Pirlo, suo ex compagno proprio a Torino e anche in nazionale, dove ha condiviso la Finale di Euro 2012 persa malamente 4-0 contro una Spagna ingiocabile.
Queste le sue parole:
“Il Dna della Juve è sempre lo stesso: vincere. È una squadra fatta di grandi campioni e grandi persone, non avevo dubbi sulla reazione dopo quella sconfitta. Quando hai giocatori di un certo spessore, rialzarsi dopo un passo falso è fin più semplice. Le motivazioni vengono da sole”.
Marchisio non esclude comunque un suo eventuale ritorno all’interno della società Juventus:
“La Juventus è sempre nel mio cuore, prima di tutto sono un grande tifoso bianconero e la seguo sempre con affetto assoluto. Nella vita mai dire mai”.
Di coloro che hanno condiviso il campo con lui, attualmente sono rimasti in pochi. Il Principino si sofferma a parlare di Chiellini e Buffon, suoi grandi amici:
“Non so dire cosa faranno nell’immediato futuro, ma le loro prestazioni parlano per loro. Hanno una tale tranquillità e sicurezza che ancora oggi sono due elementi importantissimi. In certi casi la carta d’identità è soltanto un numero…”.
L’ex centrocampista bianconero poi passa a parlare di questioni più legate al campo, esprimendo un opinione sul nuovo centrocampo dei Campioni d’Italia:
“Sicuramente stanno facendo bene, ma la Juve ha tante carte nel proprio mazzo e soprattutto vanta una rosa molto profonda. Pirlo stima molto Ramsey, che non è il classico trequartista ma è in grado di fare da collante tra attacco e centrocampo. Il gallese è un giocatore dotato di grande intelligenza tattica. E non dimenticherei nemmeno Rabiot: ha potenzialità inespresse e sa far bene le due fasi. Pirlo può aiutarlo tantissimo nella sua crescita”. E su Mckennie: “Non sono solo le capacità di inserimento il punto forte dell’americano. È un giocatore di grande atletismo, in grado di dare intensità alla squadra. Lotta, combatte su ogni pallone ed è forte anche in interdizione. Deve ancora crescere tecnicamente, ma la strada è tracciata…”.
Nonostante non faccia attualmente parte della società, Marchisio si sente di dare un velato consiglio di mercato a Paratici, parlando di Paul Pogba e Manuel Locatelli, due giocatori da tempo seguiti dalla Juventus:
“Sono giocatori tanto diversi. Paul conosce l’ambiente e a Torino ha lasciato uno splendido ricordo. Parliamo di un ragazzo che si è integrato benissimo con società, tifosi e compagni e quindi non mi stupiscono le tante voci di mercato: le sue doti non le scopro certo io. Locatelli ha invece completato il suo processo di maturazione. Mentalmente è un giocatore diverso rispetto a quello del Milan. Ora è dentro la partita, sa dettare i tempi ed è bravo a leggere le diverse fasi di un incontro. Vedrei bene entrambi in bianco e nero…”.
In ultimo, l’ex bianconero parla di Paulo Dybala e della possibilità di vederlo in campo in un tridente vero e proprio:
“Paulo è un ragazzo con delle qualità straordinarie e con un talento cristallino. Il mio consiglio è di continuare a lavorare duro, come ha sempre fatto. Non dimentichiamoci che parliamo del giocatore forse più decisivo nella passata stagione, ma nel calcio spesso si danno giudizi frettolosi, sull’onda di un paio di prestazioni. È difficile ipotizzare un tridente, ma per un allenatore questi sono finti problemi. Quando c’è abbondanza di talento, una soluzione si trova sempre”.
