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Juventus, Giuntoli allo scoperto su caso Fagioli, il rapporto con De Laurentiis e Allegri

Il ds bianconero, ospite del Festival dello sport a Trento, parla di scommessopoli, ricorda lo scudetto vinto a Napoli e il progetto con Madama

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Parla del suo passato da bambino tifoso della Juve, indica in Baggio, Del Piero e Zidane gli idoli che aveva, rivela che l’amore per il bianconero gli è stato trasmesso dal padre (“un fanatico,mi manca non poter condividere con lui questi momenti, sarebbe stato orgoglioso di me ma anche preoccupato”) e racconta anche il suo passato da giocatore assieme a tanti altri aneddoti Cristiano Giuntoli, ospite oggi del Festival dello sport a Trento. Il ds della Juventus non si nasconde anche davanti alle domande più scottanti, legate alla stretta attualità di scommessopoli.

La domanda su Fagioli arriva alla fine, dopo quasi un’ora di intervista: “Siamo dispiaciuti per lui, si è dimostrato disponibile con la giustizia. Gli siamo vicini, il nostro compito non sarà solo quello di punirlo perché dobbiamo rieducare il sistema”.

Giuntoli doveva diventare architetto

In una famiglia di juventini (“anche mia sorella e i miei cugini tifano per i bianconeri”) Giuntoli ha abbracciato il mestiere del calcio dopo 19 esami sostenuti ad architettura (“scelsi la tortuosa strada della passione anche se mia madre era contraria e preoccupata, la mia testardaggine mi ha premiato”). Il ds rivela anche di aver sbagliato qualche colpo: “Capita, come conoscere una bella donna, ingaghirtene, portarla a cena ma poi scopri che non sa cucinare, non stira…Le dinamiche sono svariate, a volte un buon calciatore può non essere corretto in quella dimensione”

Giuntoli chiama gli allenatori anche alle 2 di notte: “Non vado a letto presto e di giorno ho molto da fare, mi capita di fare telefonate a tarda ora quando non ho da pensare ad altro e pensare al futuro. Allegri non lo chiamo alle 2 ma con lui sto tutto il giorno insieme”

Giuntoli rivela segreti dello scudetto a Napoli

Poi si passa al capolavoro, allo scudetto col Napoli: “Quando arrivammo nel 2015 io e Maurizio Sarri, trovammo un’ottima squadra creata da Benitez, fummo bravi a dargli un gioco, nel secondo ciclo abbiamo lavorato su uno spartito chiaro ma c’era stata una programmazione importante, c’erano tanti giocatori da Di Lorenzo a Mario Rui, che erano lì da anni. Spalletti, che è stato bravissimo, ha usufruito anche del lavoro di Gattuso. Otto anni con De Laurentiis? Mi ha preso dal Carpi in B, è stato un visionario, il rapporto con lui è stato straordinario, non è quello che appare, mi ha insegnato tanto, anche io forse a lui, posso solo ringraziarlo”.

Da Osimhen a Kvara tante gioie, ma anche tanti addii difficili come quelli di Insigne e Mertens: “Ho trovato calciatori bravissimi, cui ho anche rinnovato il contratto, con loro in tanti anni diventi come un padre, quando capiamo che come un genitore con un figlio è arrivato il momento di dividersi è difficile. Li ringrazio tutti, compresi Koulibaly, Callejon, mi hanno dato tanto e sono sempre stati corretti. Anche per il loro bene è stato giusto lasciarci”.

Giuntoli fa chiarezza sul rapporto con Allegri

Si era favoleggiato di uno scarso feeling con Allegri ma il ds ha solo belle parole per il tecnico livornese: “Mi ha colpito la grande personalità che lo accomuna a grandi giocatori, per vincere tutti devono essere convinti di fare la cosa giusta e lui ha il carisma per convincere tutti, mi ha sorpreso la passione che mette come se fosse il primo giorno”.

Capitolo mercato, Giuntoli non si sbilancia: “Abbiamo deciso di valutare e valorizzare quelli che abbiamo a disposizione, la strada è quella giusta, manca qualche mese per gennaio e c’è tempo per capire se e dove intervenire. Crediamo molto nei nostri, vogliamo crescere con loro. Chiesa e Vlahovic trattenuti i veri colpi? Può essere, perché no”.

I tifosi vogliono tornare a vincere ma vogliono anche divertirsi: “C’è volontà da parte di tutti di fare qualcosa di più: siamo contenti di cosa fatto finora come punti ma anche su come sono arrivati ma si può sempre migliorare. Per lo scudetto ci sono progetti partiti prima dei nostri, come Milan, Napoli e Inter. Noi vogliamo tornare in Champions, che sul campo avevamo conquistato lo scorso anno”.

C’è il Milan dopo la sosta: “Una squadra piena di giovani come la nostra deve dimostrare di avere personalità non solo per i punti ma anche per l’autostima e sono queste le partite che te la possono dare. Una promessa ai tifosi sul mercato? Vogliamo prima vedere tutti i nostri giovani all’opera”.

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