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Juventus, il listino prezzi che non convince la Consob sulle plusvalenze

Alcune operazioni di mercato dei bianconeri con altre società non sono piaciute all'autorità di vigilanza né alla Procura. Come le valutazioni di Emre Can e Moreno.

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La vicenda Juventus continua a tenere banco. È passata ormai più di una settimana dalle dimissioni dell’intero CdA e adesso continuano a venire fuori sempre più retroscena sul presunto falso in bilancio e su un tema che ha ancora dei grossi interrogativi: le plusvalenze. Un argomento che non sta affatto convincendo la Consob né la Procura e ora sono spuntati gli appunti del ds Federico Cherubini.

La situazione è intricata

La Juventus ricorreva spesso alle plusvalenze con altre società e dietro queste operazioni di mercato il club bianconero aveva un listino prezzi, che però non ha convinto l’autorità di vigilanza: “Gli intervalli di valore attribuiti ai vari calciatori da Cherubini mostrano un’ampiezza significativa che oscilla dal 20 al 200%“.

Questa la delibera della Consob, riportata dal Corriere della Sera, con tanto di precisazione su un caso: “A Emre Can era stato attribuito un valore di 60 milioni di euro nell’ambito di un’operazione incrociata poi non realizzatasi, significativamente superiore al valore, 26 milioni, a cui pochi mesi dopo è stato ceduto”.

Le pratiche adottate

Queste operazioni venivano utilizzate in diverse occasioni dalla Juventus nelle vendite, riuscite o meno. La Consob ha anche ipotizzato che in caso di scambi con altre società, i prezzi di vendita “hanno sempre coinciso con il limite superiore dell’intervallo indicato da Cherubini o sono risultati di molto superiori“.

Invece “per i giocatori ceduti a fronte di denaro i prezzi di cessione erano di molto inferiori a quelli indicati”. Come la plusvalenza di 9,5 milioni fatta con la cessione nel 2020 di Pablo Taboada Moreno al Manchester City “in un’operazione incrociata con l’acquisto di Felix Correia”. Giovane pagato un milione due anni prima.

I possibili scenari

Il tema delle plusvalenze è diventato dunque il primo punto d’accordo delle accuse da parte di Consob e Procura di Torino. La situazione è sempre più intricata, con il titolo della Juventus in Borsa che è in calo e gli investitori che stanno continuando ad abbandonare le azioni del club, anche se in perdita.

Si attende poi sul fronte giudiziario la data dell’udienza preliminare per capire se e quando verranno rinviati a giudizio la Juventus e i 12 indagati. Senza dimenticare che si rischiano forti ripercussioni anche a livello sportivo, con la possibile esclusione dei bianconeri dal campionato di Serie A e dalle Coppe Europee.

Juventus, il listino prezzi che non convince la Consob sulle plusvalenze Fonte: Getty Images

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