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Juventus, iniziata l'era Ferrero-Scanavino: le sfide future e quale sarà il ruolo di Allegri

E' nata oggi la nuova Juventus con il passaggio di consegne tra il presidente uscente Andrea Agnelli, emozionato, e il nuovo numero uno Gianluca Ferrero. tutte le novità e le sfide del futuro a breve

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Il nuovo corso della Juventus ha preso inizio ufficialmente oggi. L’assemblea dei soci e la conseguente nomina del nuovo Cda hanno dato da una parte il via all’era targata Ferrero-Scanavino. E dall’altra hanno messo definitivamente la parola fine al lungo periodo, di oltre un decennio, firmato da Andrea Agnelli molto emozionato, nelle parole e nei fatti, al pari degli altri dimissionati della Juve dei record, Maurizio Arrivabene ma soprattutto Pavel Nedved. Il trait union, il ponte tra il passato e il presente sarà proprio Massimiliano Allegri.

Agnelli, addio alla Juve e non solo: lascia Exor e Stellantis

Ad aprire i lavori dell’Assemblea dei soci, oggi, un emozionato e forse un po’ provato da questi ultimi mesi, Andrea Agnelli: “Non posso nascondere l’emozione che mi anima”. Dalla nascita della Superlega all’Inchiesta Prisma passando per lo scandalo dell’esame taroccato di Luis Suarez i suoi 13 anni di gestione della Juventus con 9 scudetti di fila e tantissime coppe sono stati un po’ adombrati.

Un po’ a sorpresa, ma forse fino ad un certo punto, dopo aver salutato ancora una volta Gianluca Vialli ed Ernesto Castano, due capitani storici della Juve venuto a mancare nell’ultimo periodo, Andrea Agnelli ha dato ufficialmente lasciato la Juve ma non solo anche Exor e Stellantis le altre società di famiglia.

“Non posso e non voglio nascondere l’emozione che mi anima. Si chiude un capitolo della storia della Juventus. Si chiude un capitolo della storia della Juventus, mio e di Pavel (Nedved, ndr). Un capitolo di 13 anni, che ora facciamo fatica a leggere e rileggere. Il mio lavoro è sempre stato quello di inquadrare il contesto della società e indirizzare le operazioni del club”.

Il nuovo Cda della Juventus: governo tecnico per la Signora

Nessun nome conosciuto, nessun grado di juventinità acquisito sul campo. Insomma il nome di Alessandro Del Piero non c’è e non c’è nemmeno un ex giocatore, tecnico o dirigente del calcio nel nuovo board che traghetterà o meglio guiderà la Juventus nella bufera dei vari processi all’orizzonte.

I consiglieri saranno cinque e resteranno in carica per tre esercizi fino all’assemblea che approverà il bilancio al 2025: Gianluca Ferrero, indicato come presidente, Maurizio Scanavino, attuale direttore generale che assumerà la carica di amministratore delegato, Laura Cappiello, Diego Pistone e Fioranna Vittoria Negri.

Juve, sfide future: vincere in campo, nei bilanci e in tribunale

Sarà impegnata su tre fronti la nuova Juventus nata oggi ufficialmente. Se da un lato Cherubini ed Allegri avranno il compito di rifondare, rilanciare e mantenere alti i livelli delle prestazioni della squadra in campo, dall’altra il nuovo Cda avrà il compito di migliorare la situazione generale del club che dall’operazione Ronaldo in poi, causa anche la crisi covid, ha generato molte perdite e portato a gestioni economiche ora nel’occhio del ciclone.

All’orizzonte la Juventus dovrà però affrontare altre sfide altrettanto importanti. Risanare i bilanci e soprattutto difendere la società dall’accusa di falso in bilancio a seguito di plusvalenze sospette negli ultimi anni e un paio di manovre stipendi fatte ai tempi del Covid e non comunicate correttamente. Non a caso le prime parole del nuovo presidente Ferrero vanno in questa direzione:

“Ci aspettano delle sfide per le quali noi come Cda riteniamo di avere esperienza competenza e determinazione per difendere la Juventus in tutte le sedi competenti, penale, sportiva e civile. Lo faremo con rigore e anche pacatezza e senza arroganza”.

Max Allegri ponte tra vecchia e nuova Juventus

Alla fine ne resterà soltanto uno: Massimiliano Allegri. Il suo nome spesso in bilico per la panchina dopo un inizio difficile, la scorsa stagione come questa in corso, e la cinquina rimediata dal Napoli venerdì scorso, diventa trait union tra il vecchio e il nuovo corso. A lui la nuova Juve consegna le chiavi dell’apparato tecnico insieme a Federico Cherubini altro “sopravvissuto” alla tabula rasa societaria.

Fino a indicazione contraria sarà Max Allegri a guidare la Juve in questo momento di transizione societaria cercando di ottenere il massimo dal campo. Ma anche con un ruolo centrale nelle scelte di mercato. Si delinea per il tecnico di Livorno un vero e proprio ruolo di manager all’inglese. Resta da capire se la fiducia del nuovo assetto societario voluto da Exor e da Jhon Elkann sarà incondizionata e a tempo indeterminato. Oppure a giugno potrebbe esserci un’altra rivoluzione, stavolta tecnica, se le cose non dovessero andare bene, come a Napoli per esempio.

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