Colpo di scena: l’inchiesta Prisma si sposta a Roma. Era attesa per domani, ma è arrivata già nella serata odierna la sentenza della Corte di Cassazione riguardo alla competenza territoriale del processo Prisma che vede indagati la Juventus e 12 ex dirigenti, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli per vari capi d’accusa. La Cassazione ha, infatti, deciso di spostare il procedimento da Torino alla Capitale, e non a Milano, che sembrava essere l’ipotesi più plausibile.
- Processo Prisma, la richiesta di spostamento a Milano
- Spostamento processo Prisma a Roma: cosa cambia
- Processo Prisma: i capi d’accusa per gli ex dirigenti della Juve
Processo Prisma, la richiesta di spostamento a Milano
Spostare il processo Prisma da Torino a Milano, dove ha sede la Borsa, oppure in subordine a Roma. Era questa la richiesta avanzata alla Corte di Cassazione dalla difesa della Juventus e dei 12 indagati nell’ambito del procedimento avviato dalla Procura di Torino per diversi reati, dall’aggiotaggio alle false comunicazioni sociali, fino all’ostacolo alla vigilanza.
I p.m. Marco Gianoglio e Mario Bendoni avevano, invece, richiesto che il processo Prisma restasse a Torino. Le stesse richieste erano state avanzate dalle parti lo scorso 10 maggio davanti al Gup di Torino Marco Picco, che ha scelto di affidare la questione alla Cassazione.
Spostamento processo Prisma a Roma: cosa cambia
I giudici di Cassazione avevano a disposizione cinque giorni per emettere la sentenza, ma si scelto di emettere un verdetto in tempi più brevi. Sarebbe dovuto arrivare domani, ma la decisione è già presa e si sposta tutto a Roma. Sulla vicenda si era già espresso nelle scorse settimane il Procuratore Generale della Corte di Cassazione che aveva dato parere favorevole allo spostamento del processo.
La decisione della Cassazione costringe i p.m. di Torino a perdere l’inchiesta su cui lavorano dall’autunno del 2021. Toccherà, fare un passo indietro. Sì, perché, ora, il pubblico ministero di Roma (sede dei server della Borsa) sarà costretto ricominciare quasi da zero, esaminando le carte e procedendo a una nuova udienza preliminare da cui dovrebbe scaturire l’eventuale rinvio a giudizio dei vari imputati e una nuova formulazione delle accuse.
Processo Prisma: i capi d’accusa per gli ex dirigenti della Juve
Tra gli indagati del processo Prisma, oltre all’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli e alla Juventus in qualità di persona giuridica figurano l’ex vice-presidente Pavel Nedved, l’ex d.s. Fabio Paratici e l’ex a.d. Maurizio Arrivabene. Tra i reati contestati figurano false comunicazioni sociali (non per Arrivabene), ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e manipolazione del mercato.