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Juve, l’intercettazione su Arthur che imbarazza il club e altri retroscena

Spunta una nuova intercettazione che testimonia come la Juventus fosse pienamente consapevole di aver gonfiato le cifre dell'operazione Arthur: il Corriere della Sera pubblica anche altri retroscena.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

La Juventus sapeva bene che Arthur non valeva le cifre da top player di spessore mondiale con cui è stato registrato a bilancio, nell’ambito dello scambio col Barcellona che ha coinvolto pure il regista bosniaco Miralem Pjanic. È quanto emerge dall’ennesima intercettazione shock dell’inchiesta Prisma, diffusa dal Corriere della Sera. La cifra per il trasferimento di Arthur (e anche quella di Pjanic) fu ‘gonfiata’ ad arte e i dirigenti bianconeri, stando a quello che raccontano essi stessi, ne erano pienamente consapevoli.

Juve, la scottante ammissione sull’affare Arthur

Il passaggio saliente delle intercettazioni diffuse dal Corriere è quello che riguarda l’ex direttore finanziario bianconero Mario Re, uno dei ‘giovani’ voluti da Andrea Agnelli nell’asset dirigenziale del club. “Ma tu pensa, uno come Arthur, che per farti la plusvalenza Pjanic hai pagato 75 milioni… Cioè era palese no? Che non fosse uno da quella cifra lì”, le sue parole al telefono. Ma questa ammissione non è l’unica che complica la posizione della Juventus.

Arrivabene: Juventus fuori da parametri Uefa

Il 19 ottobre 2021 è l’ad Maurizio Arrivabene a tracciare un profilo senza veli della difficile situazione debitoria della Juve, in particolare per quelli che sono i parametri Uefa: “Ci sono cose che mi fanno accapponare un po’ la pelle, ti dirò – c’è in una intercettazione del 19 ottobre 2021, tre mesi e mezzo dopo il suo insediamento – perché poi ci saranno anche delle decisioni da prendere… Una cosa riguarda i parametri Uefa… Perché dai calcoli che abbiamo fatto noi siamo assolutamente fuori dai parametri, però può essere che ci siamo persi qualcosa”.

L’intercettazione di Cherubini: difesa d’ufficio

Tra gli altri documenti dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Torino Marco Gianoglio e dai pubblici ministeri Ciro Santoriello (quello finito al centro di un caso per le dichiarate antipatie nei confronti della Vecchia Signora) e Mario Bendoni c’è pure una telefonata di Federico Cherubini che difende la linea della Juve: “Purtroppo siamo entrati l’anno scorso nel mirino per avere fatto una serie di operazioni, cessioni determinate anche da acquisti, da scambi, e quindi sembrava che fossero operazioni così costruite più su valori economici che non su tecnici. In realtà abbiamo fatto delle operazioni interessanti anche dal punto di vista tecnico”.

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