Il nuovo corso della Juventus è ufficialmente iniziato. Salutato l’esperimento Andrea Pirlo, durato una sola stagione con due trofei in bacheca, ma anche l’abdicazione dallo scudetto dopo nove titoli consecutivi e dopo un soffertissimo quarto posto in campionato, e congedato il direttore sportivo Fabio Paratici dopo oltre due lustri, il presidente Andrea Agnelli e il vice Pavel Nedved hanno “battezzato” nella giornata di giovedì 1° luglio tanto il nuovo dirigente addetto al mercato, Federico Cherubini, quanto il nuovo amministratore delegato Maurizio Arrivabene.
La missione è quella di tornare a primeggiare in Italia, mentre per l’agognata Champions si è deciso di tenere il profilo basso.
In attesa di conoscere quali saranno le mosse sul mercato, dipendenti in massima parte dal futuro di Cristiano Ronaldo, tra i tifosi c’è curiosità, ma qualcuno tra gli addetti ai lavori si è già sbilanciato.
È il caso di David Trezeguet, che ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
Il miglior marcatore straniero della storia del club bianconero è fresco di separazione dalla Juventus dopo sei anni da dirigente, tre come presidente delle Juventus Legends e altrettanti come Brand Ambassador.
La società lo ha ringraziato e salutato con tutti gli onori del caso, augurandogli il meglio per il proseguimento di una carriera che potrebbe essere da direttore sportivo.
Il ritorno a Torino un giorno non è escluso, ma intanto il campione del mondo 1998 e campione d’Europa 2000 con la Francia non ha risparmiato qualche critica alla società riguardo le scelte fatte nel recente passato.
A partire da quella della scelta del 2019 di sostituire Max Allegri con Maurizio Sarri.
Treze-gol avrebbe visto bene un tecnico straniero: “Io sono per i cambi radicali: dopo Allegri, mi sarebbe piaciuto un allenatore straniero, ma adesso il ritorno di Allegri mi soddisfa. Pochi sono come lui nella gestione delle partite”.
Chissà se Trezeguet si riferisce senza nominarlo all’amico Zinedine Zidane, il cui ritorno alla Juventus nei panni dell’allenatore non si è concretizzato neppure in questa occasione.
E a proposito di grandi ex, il ritorno alla Juve di Alex Del Piero è stato ancora rinviato: “Non so perché Del Piero non sia alla Juve. È per l’ultimo rinnovo di contratto? Non lo so, ma se fosse una cosa così secondo me si può sistemare prendendo un caffè insieme».
L’ex attaccante francese ha proseguito così la propria analisi: “La Juve ha rischiato di non andare in Champions per uno 0-3 con il Milan. Con Allegri non sarebbe successo. La Juve e’ ancora un riferimento in Italia, è praticamente l’ultimo club con una proprietà italiana e qui domina. Ma a livello internazionale no e il problema secondo me è la mentalità. All’estero tutti vanno a tutta velocità, sempre. I tedeschi avevano squadre piene di giocatori di due metri, poi è arrivato Guardiola e un movimento è cambiato”.
Trezeguet parla anche delle ultime scelte di mercato e di Cristiano Ronaldo, andando a ritroso nel tempo per commentare un’operazione ritenuta sbagliata: “Prendere Cristiano Ronaldo è stato un colpo di genio, perché nessuno sarebbe aspettato di vedere CR7 in un club che ha sempre avuto grande attenzione verso il bilancio. Certo, c’è stato qualche problema coi compagni, si è visto, ma ha segnato 100 gol. L’errore più grande invece è stato lasciar andare via Coman”.
“Voglio reinserirmi nel calcio – la conclusione su se stesso – Ora ci sono allenatori giovani, ma non molti dirigenti giovani: penso che siamo all’inizio di un cambio generazionale. Devo dimostrare a me stesso di poterlo fare”.