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Juventus, le critiche di un grande ex: "Programmazione sbagliata"

L'ex presidente dei bianconeri Giovanni Cobolli Gigli stronca le mosse della società nelle ultime stagioni: "Cristiano Ronaldo non è stato un acquisto indovinato. Sarebbe stato meglio riprendere Ibrahimovic. Sarri? Scelta incomprensibile".

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La Juventus è la squadra più vincente nella storia della Serie A, eppure già cinque volte nella propria storia si è trovata con appena un punto dopo le prime tre giornate di Serie A. Poche in assoluto, ma abbastanza per un club abituato a primeggiare.

Le statistiche danno sollievo solo in parte, visto che nei casi precedenti la squadra ha concluso il campionato nelle posizioni più disparate, terza o prima, come nel 2016, ma anche dodicesima.

In attesa della delicatissima sfida contro il Milan per la quarta giornata, nella quale la squadra di Allegri non potrà permettersi di perdere altro terreno dai rossoneri e dalle altre squadre che comandano la classifica, i processi “pubblici aperti” da addetti ai lavori e dai tifosi vedono come primi imputati i dirigenti, ritenuti responsabili di non aver allestito una rosa all’altezza e di non aver sostituito Cristiano Ronaldo.

Parole molto dure in particolare verso la dirigenza arrivano dall’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, intervenuto a ‘1 Station Radio’.

“Ho fiducia in Allegri, ma non nell’area tecnica. Mi riferisco a chi compra e vende i giocatori. Penso avrebbero bisogno di una fase di rodaggio. Vero è che non c’erano possibilità di fare grandi investimenti perché c’è stata un’importante perdita di capitale, ma qualche operazione a centrocampo la si sarebbe potuta fare”.

Secondo Cobolli Gigli, che è stato a capo della Juventus nei drammatici mesi di Calciopoli e fino al 2009, il giocatore da acquistare tre anni fa per far fare il salto di qualità a livello di stimoli non era Cristiano Ronaldo, bensì un illustre ex bianconero…:

“Con la partenza di Ronaldo la squadra ha perso tanti gol, anche se ognuno di questi è costato due milioni… Io sono sempre stato critico sul suo acquisto, un giocatore così condiziona tutta la squadra. Se si voleva prendere un giocatore  che portasse stimoli a tutta la squadra quello non era Cristiano, che pensa sempre ai propri interessi, ma uno come Zlatan Ibrahimovic. Il Milan con una spesa di 5-7 milioni di euro ha risolto questo problema. La Juve ne ha spesi più di 70 e guardate dove si trova adesso”.

“Zlatan è un elemento fondamentale anche nello spogliatoio, mentre l’acquisto di Ronaldo è stato indotto da dirigenti come Paratici che avevano pensato che avrebbe portato ad un aumento dei ricavi. Vero, sono state vendute tante magliette, ma la Juve non si è sicuramente ripagata l’acquisto, anche se non bisogna dimenticare l’impatto avuto dal Covid”.

Dura anche la stroncatura sulla scelta del 2019 di puntare su Maurizio Sarri come allenatore: “Sarri è un ottimo tecnico – ha concluso Cobolli Gigli – ma non era adatto per la Juventus avendo espresso in passato giudizi poco positivi su squadra e ambiente. È stata una scelta che non ho mai capito”.

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