Il caso plusvalenze continua ad interessare Andrea Agnelli e gli ex dirigenti della Juventus, coinvolti da più di un anno nell’inchiesta Prisma. La Procura di Roma, a cui sono trasferite le carte e la titolarità dell’indagine, ha chiesto oggi il rinvio a giudizio per Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici.
- Plusvalenze Juve, chiesto il rinvio a giudizio per Agnelli e ex dirigenti
- Quanto ha pagato la Juve
- Cosa rischia il club bianconero
Plusvalenze Juve, chiesto il rinvio a giudizio per Agnelli e ex dirigenti
Dopo lo spostamento del procedimento dalla Procura di Torino alla Procura di Roma, per dichiarata incompetenza territoriale dell’organo con sede nel capoluogo piemontese, il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e il sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice hanno portato avanti l’inchiesta Prisma, fino alla richiesta arrivata in queste ore a carico di Andrea Agnelli e di tutti i dirigenti della Juventus coinvolti nell’indagine: chiesto il rinvio a giudizio per accuse che vanno dall’aggiotaggio all’ostacolo alla vigilanza, sino alle false fatturazioni, come riporta l’Ansa. Circa una decina gli indagati.
Quanto ha pagato la Juve
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 26 novembre 2021, quando la Guardia di Finanza si presentò a Torino e Milano, per perquisire le sedi della Juventus, alla ricerca di documenti relativi alla compravendita di giocatori e alla formazione dei bilanci per il biennio 2019-2021.
Dal caso plusvalenze alla manovra stipendi, con la Juventus chiamata a difendersi dinanzi alla Procura della Federcalcio, prima, e nelle aule della Procura di Torino, poi. Il successivo spostamento a Roma ha aperto una nuova fase delle indagini, in attesa del processo che vedrà protagonisti Andrea Agnelli e soci, oggi rinviati a giudizio.
Cosa rischia il club bianconero
Cosa rischia la Juve? Ora, nulla. La società bianconera, oggi guidata dal presidente Ferrero e “finanziata” dalla Exor di John Elkann, ha pagato con l’esclusione dalle competizioni europee nella stagione 2023-24, incassando 15 punti di penalizzazione e scivolando dal terzo al decimo posto della classifica della Serie A 2022-23.
Dalla UEFA, che ha imposto tale provvedimento, è arrivata anche un’ammenda di 20 milioni di euro, mentre il Tribunale Federale Nazionale aveva accettato il patteggiamento della Juve sul fronte della “manovra stipendi”, infliggendo alla Vecchia Signora una multa da 718.000 euro. Contestualmente, il club si impegnava a non presentare ricorsi avversi alla decisione.