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Juventus, riecco Agnelli: l’orgoglio dell’ex presidente, dalla Superlega all’acquisto di Ronaldo

Il predecessore di Ferrero a tutto campo sui temi a lui cari: dal nuovo torneo internazionale per club alle accuse di Ceferin, fino all’investimento su CR7 e all’addio per l’inchiesta Prisma

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Dopo mesi di silenzio, Andrea Agnelli torna a parlare, rivendicando le scelte fatte quando era presidente della Juventus: intervistato dal Financial Times, l’ex massimo dirigente bianconero affronta il tema della Superlega e l’accusa di tradimento del presidente Uefa Ceferin, giudica positivo l’acquisto di Cristiano Ronaldo e commenta le dimissioni presentate a novembre 2022 con lo scoppiare dell’inchiesta Prisma.

Juventus, Agnelli rilancia il progetto Superlega

Da più di un anno Andrea Agnelli non è più il presidente della Juventus, ma dalle colonne del Financial Times l’ex massimo dirigente bianconero rivendica come positive le azioni compiute nel periodo immediatamente precedente alle dimissioni del novembre 2022, a cominciare dal progetto Superlega. “Io non ho puntato la pistola alla tempia a nessuno – ha detto Allegri, parlando dei club che avevano aderito al progetto salvo poi ritirarsi -. Tutti hanno firmato liberamente. Alcuni più per paura di rimanere esclusi, altri erano più coscienti. Io abbandonato? Le delusioni capitano, ma va bene così. Devo trasformare questa situazione in una delle migliori opportunità di apprendimento che abbia mai avuto”.

E ora secondo Agnelli la Superlega, che sembrava naufragata, può diventare realtà. “Dateci tempo. Non è che le cose accadano come per magia… – ha aggiunto l’ex presidente della Juventus – Dobbiamo trovare i club, stiamo lavorando sulla parte B2B, perché se non abbiamo i club per partecipare alla competizione, non possiamo raggiungere i consumatori”.

Juventus, Agnelli e il tradimento di Ceferin

Il principale ostacolo al progetto rimane la Uefa, guidata da quell’Aleksander Ceferin che ha accusato Agnelli di averlo tradito: l’ex presidente della Juventus aveva smentito la nascita della Superlega poco prima che venisse annunciata, salvo poi non rispondere alle telefonate di Ceferin. “Ero vincolato ad accordi di non divulgazione – si è giustificato Agnelli -. In quei giorni ero bombardato di telefonate. ‘Hanno firmato? Succede qualcosa?’ Quindi ho deciso di staccare il telefono e rilassarmi. Successivamente o sarei andato a Montreux perché nulla era accaduto, oppure avrei gestito il lancio della Superlega. Una posizione difficile? Sì, ma così stavano le cose”.

Juventus, Agnelli ha la coscienza super pulita

Agnelli, insomma, ha spiegato di non sentirsi in debito con Ceferin. “Con Ceferin parlavamo tre volte al giorno, c’era un legame molto forte. Ripristinare il nostro rapporto? Io penso che il tempo sia galantuomo. Le cose, forse, mi auguro, un giorno andranno bene. Altrimenti, la mia coscienza è super pulita”. D’altra parte anche club mostratisi poi contrari alla Superlega, come il Psg, avevano aperto all’idea di un cambiamento. “Ricordo di essere volato a Parigi in pieno Covid – ha aggiunto Agnelli. Nessuno in giro, Parigi deserta. Io e Nasser Al Khelaifi, ndr parliamo di un nuovo torneo, dicendo che c’è bisogno di un cambiamento, perché se non cambiamo, siamo morti”.

Juventus, Agnelli rivendica l’acquisto di Ronaldo

In un altro passaggio dell’intervista, Agnelli ha rivendicato come positivo l’acquisto di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid: un investimento complessivo di quasi 400 milioni di euro che, secondo i detrattori (anche juventini) dell’ex presidente non ha portato la Juventus a vincere la Champions League, causando un buco nel bilancio alla base di tutti i problemi finanziari del club bianconero. “È stata un’ottima mossa. Dammi Ronaldo e permettimi di farlo giocare senza una pandemia, è tutta un’altra storia…”, la risposta di Agnelli ai critici: tutta colpa del Covid, dunque.

Agnelli e le dimissioni dalla Juventus

Infine Agnelli ha liquidato anche la tesi secondo cui le sue dimissioni e quelle di tutto il CdA della Juventus sarebbero state presentate per evitare l’arresto per le imputazioni dell’inchiesta Prisma della Procura di Torino sui presunti reati finanziari posti in essere dalla dirigenza bianconera. “Resto convinto che tutto ciò che abbiamo fatto l’abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziari – il commento di Agnelli -. Ne sono convinto. Il calcio si è trasformato da gioco a business, ma la sua governance non si è evoluta per governare un business. La maggior parte dei club perde soldi. O siamo tutti incompetenti oppure il sistema ha qualche carenza”.

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