Andrea Agnelli ha perso la sua battaglia. Il Collegio di Garanzia del Coni ha infatti deciso di respingere il ricordo dell’ex presidente della Juventus riguardo all’inibizione di 10 mesi che gli era stata comminata dalla Corte di appello della Figc per le manovre stipendi.
La decisione del Collegio di Garanzia
Il Collegio di Garanzia del Coni ha respinto il ricorso di Andrea Agnelli che aveva provato a impugnare la sentenza che lo condannava a 10 mesi di inibizione. In un primo momento l’ex presidente della Juventus era in realtà stato condannato a 16 mesi, poi ridotti a 10 dalla Corte d’Appello Federale. Nel caso legato alle manovre stipendi però il Collegio di Garanzia del Coni ha deciso di non accettare il ricorso di Agnelli giudicato “in parte inammissibile e in parte infondato”.
L’udienza presso il Coni
Si è tenuta questa mattina l’udienza davanti al Collegio di Garanzia del Coni con il procuratore generale dello Sport, Ugo Tacer, che ha preso una posizione chiara contro Agnelli: “La memoria presentata dalla Figc è per noi condivisibile, dunque la nostra posizione è quella di respingere il ricorso”.
L’avvocato di Agnelli, Davide Sangiorgio, ha invece puntato sul fatto che la condanna dell’ex presidente è avvenuta senza accertarti: “Come può una pronuncia affermare una violazione senza i dovuti accertamenti? Non c’è stata da parte della Procura federale, del tribunale e della corte”.
La battaglia di Andrea Agnelli
Sin da quando è nato il caso “plusvalenze” e poi ancora con quello relativo alle manovre stipendi, la posizione di Andrea Agnelli è stata quella di provare a dare battaglia in ogni grado di giudizio. La Juventus ha deciso infatti di patteggiare per le due “manovre stipendi” ma l’ex presidente non ha seguito la stessa linea. Una decisione che è stata applaudita a lungo dai tifosi bianconeri che hanno sempre voluto provare a contrastare quella che hanno ritenuto un’ingiustizia e una persecuzione nei confronti del club.