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Juventus, Allegri ricorda Agnelli e rivendica la sua filosofia: conta solo il risultato

Il tecnico si sente orgoglioso di far parte della vecchia guardia e al 2024 chiede di continuare a vincere, domani l'ultima dell'anno contro Mourinho

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Caffè pagato a Mourinho. Lo Special One stamattina in conferenza ha fatto l’elogio di Allegri, sdoganando anche quell’etichetta di risultatista che per molti è un’offesa e che per il portoghese è un complimento, ma in campo non ci sarà modo di restituire il favore. Il tecnico della Juve ha sempre detto di voler aspettare la fine del girone d’andata per tracciare un bilancio e per parlare di prospettive e la gara di domani con la Roma è uno degli appuntamenti più importanti prima di quella data.

Juventus, Allegri ritrova Chiesa

Il tecnico bianconero elogia il lavoro di Mourinho: “Siamo in un buon momento ma dobbiamo stare con i piedi per terra, senza pensare a quanto fatto finora. La Roma se non stai attento ti fa uscire fuori dalla partita e davanti ha tanta qualità. E’ uno scontro diretto contro una squadra che ha battuto il Napoli 2-0 e che come noi punta al quarto posto. Dobbiamo evitare distrazioni, alle feste non dobbiamo pensarci perché poi abbiamo anche la Salernitana in coppa Italia”. Allegri ritrova Chiesa: “Sta meglio, l’ho visto pimpante, stanno più o meno tutti bene, tranne Alex Sandro e De Sciglio. Vedrò se far giocare Chiesa o Yildiz. Cambiaso è squalificato, al suo posto può giocare McKennie o anche Weah”

Juventus, Allegri ricorda il lavoro di Agnelli

Si chiude il 2023: “Sono soddisfatto del lavoro fatto in quest’anno, sono legato ad Andrea Agnelli e alle persone con cui abbiamo lavorato assieme, i numeri sono tutti dalla parte di chi ha lavorato in questi 10 anni. La Juve rimane sempre, come mi hanno insegnato: passano allenatori e dirigenti ma la Juve no e dobbiamo continuare a lavorare per tornare in Champions, cosa che ci hanno negato l’anno scorso perché eravamo arrivati terzi”.

Allegri svicola sul futuro

Mourinho ha già detto alla Roma di voler rimanere, Allegri non ancora: “Non ho detto niente, bisogna pensare solo a fare risultato. Non bisogna esaltarsi nè deprimersi, c’è da dire che avendo fatto crescere bene tanti giovani sarà meno penalizzata dal discorso legato al progetto crescita. La Juve si ritrova un bel patrimonio tra quelli che sono qui e quelli che sono in prestito”. Nessun paragone tra Lukaku e Vlahovic: “Lukaku non l’ho mai allenato, Vlahovic è un giocatore importante per noi che può solo crescere, ha ancora almeno 10 anni di carriera.

L’elogio del risultato da parte di Allegri

Ancelotti – che ha appena rinnovato col Real – ha detto che Allegri e Mourinho fanno parte della vecchia scuola come lui. Mourinho ha elogiato il concetto di risultatista, l’allenatore livornese annuisce: “Non ci sentiamo accerchiati, nel calcio non c’è una verità, ci sono mille variabili, Carlo è un allenatore straordinario, ha vinto tutto anche al Real e sono contento per lui, Mourinho è un altro che ha vinto. Uno può non piacere ma i risultati sono inconfutabili, essere accostato a loro è per me un motivo di orgoglio”

“La prima volta che ho incontrato Mourinho io ero al Cagliari e lui all’Inter, io ero un bambino e lui aveva già vinto tutto. Il risultato è sempre la cosa più importante poi ci si può arrivare in tanti modi, i punti esistono per questo, altrimenti sarebbe un campionato senza punti. A quelli cui sta bene anche perdere che dire, non sono meglio o peggio ma sono diversi. Per il 2024 mi auguro che ci si possa divertire e di continuare a fare risultato che è la cosa più importante”.

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