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Juventus: Motta contro Conte e Inzaghi sugli arbitri, retroscena sulla cena di gruppo

Il tecnico bianconero ammette che è la gara dell'anno. La posizione sulle polemiche arbitrali, l'importanza di Veiga e il momento di Koopmeiners

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sulle interviste ai grandi protagonisti

Bere o affogare? Per Thiago Motta è arrivato il momento del riscatto e, nel derby d’Italia contro l’Inter, potrebbe arrivare la risposta ai tanti problemi in casa Juventus. Da un gioco ancora non brillante a una continuità anelata dopo tre vittorie di fila. Che sarà della Vecchia Signora allo Stadium contro i nerazzurri? Sarà una Juventus in bianco e nero o in tonalità grigia? Thiago Motta fa il punto su quella che potrà essere la super sfida contro Inzaghi tra recuperi, indisponibili e probabili formazioni.

L’ammissione: E’ la gara più importante del campionato

Esordisce così il tecnico bianconero in conferenza stampa pre Juventus-Inter: “Vincere fa sempre bene, la squadra sta bene. Porta energie in più, stimoli in più, che van messe nel nostro lavoro. Vedo i ragazzi molto bene. Non avremo Bremer, Cabal, Milik, Douglas Luiz e Kalulu. Recuperiamo, invece, Cambiaso e Kelly”.

La Juventus cerca una vittoria che possa riscattare la stagione a livello mentale. Spiega Motta: “Noi cerchiamo la vittoria per tutto, è il nostro lavoro prepararci, fare le cose giuste per arrivare alla vittoria. Ma per farlo dobbiamo meritarlo e in campo mettere tutte le nostre forze insieme come squadra per competere contro una grande avversaria che affronteremo e meritare la vittoria. In partite come quella di domani, la più importante del nostro campionato, dobbiamo fare grandi cose. Difendere bene, transizioni, grande atteggiamento ed essere squadra, dal primo fino all’ultimo minuto. Succeda quel che succeda in campo”.

L’aneddoto sulla cena di squadra pre Inter

Cosa sta facendo la Juventus per ricompattare il gruppo tra polemiche e situazioni scottanti? Thiago Motta racconta gli aneddoti sulla cena di gruppo pre-gara: “La cena l’abbiamo fatta perché stiamo tantissimo insieme nel lavoro, anche sabato e domenica. Da fuori è difficile capirlo, ma ci sono sabati e domeniche che possiamo tutto il giorno insieme. Siamo privilegiati nel nostro lavoro, è una cosa che uno ama. Nel ristorante è per stare in un ambiente diverso“.

Il messaggio a Inzaghi

Resta umile Thiago Motta quando lo danno favorito nello scontro diretto su Inzaghi: “Il Bologna in quel momento ha messo in difficoltà l’Inter. Ma né io nè Inzaghi entriamo in campo. Lui è un grandissimo allenatore, lo rispetto molto perché lo vedo una persona seria che difficilmente esce dalla sua linea. Non lo conosco benissimo personalmente, ma questa è la mia impressione che vedo da fuori. Abbiamo rispetto e con umiltà ma vogliamo entrare in campo al massimo per avere più probabilità di vincere rispetto a loro”.

Thiago Motta spiega come intende schierare Renato Veiga

Come giocherà nella Juventus il neo acquisto in prestito dal Chelsea: “Renato Veiga ha la qualità del palleggio, come i nostri difensori, e ha anche la responsabilità di farlo. Un centrocampista può e deve abbassarsi, oggi con Renato proviamo sia l’esecuzione del passaggio corto a terra che il trovare giocatori tra le linee sia nel gioco lungo. Lo fa Manu, sta migliorando Federico, Lloyd ha provato il cambio gioco nell’ultima partita. Con Renato abbiamo un giocatore in più per non abbassare il centrocampista».

Motta spegne le polemiche arbitrali

Non si inserisce nel finale sulle polemiche arbitrali il tecnico della Juve che si schiera dalla parte dei fischietti, adopera una frase del Papa (“sbagliamo tutti. Chi sono io per giudicarli?”) e spiega come aiutarli: “Gli errori ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre. Io per primo quindi chi sono per giudicare gli altri? Rispetto l’opinione di tutti, ma quando si iniziano le polemiche siamo responsabili tutti, anche voi e anche altri. Ma fa parte del gioco, va accettato. Sperando che la prossima partita, che è domani, si sbagli meno possibile.”

Aggiunge il tecnico bianconero: “Ci saranno 3 squadre, la nostra, l’Inter e gli arbitri. Come si aiuta l’arbitro? Zero simulazione e i falli violenti che nel calcio non si devono più fare. Così come le perdite di tempo. Se le gestiamo lo spettacolo sarà migliore. Il tifoso paga il biglietto per vedere un bello spettacolo”.

Infine preannuncia ancora panchina per Koopmeiners: “Contento di non giocare? Sicuro di no. Tutti vogliono giocare. Possono iniziare in 11 e vediamo domani, domani se inizia farà il suo lavoro come sempre, uguale se entra. E’ l’esempio positivo che voglio vedere sempre. Il ragazzo dà tutto, quando non gioca lo dimostra anche quando entra per poter giocare la prossima. Vogliono essere tutti negli 11 ma la regola non permette di essere in 11, giocano quelli che ritengo la migliore formazione, e gli altri che possono alzare il livello per competere”.

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