I Drughi, storico gruppo ultras della Juventus, annunciano lo sciopero del tifo. “Per noi il campionato in casa finisce qui” affermano in un comunicato postato sui social dopo che, nell’ambito del processo Last Banner, la Corte d’Appello ha inflitto pene da 3 a 8 anni di reclusione a cinque persone.
- Juventus, l'annuncio dei Drughi: via allo sciopero del tifo
- Processo Last Banner: i motivi della protesta ultras
- L'impegno dei Drughi: sostegno alla Juve lontano da Torino
- Juventus, le reazioni del web alla decisione dei Drughi
Juventus, l’annuncio dei Drughi: via allo sciopero del tifo
“Per noi il campionato in casa finisce qui – fanno sapere i Drughi -. Abbiamo messo tutto il nostro impegno, passione, tempo per far tornare la Curva Sud il 12° uomo in campo, per dimostrare che lo Stadium senza di noi, senza il nostro costante e continuo tifo è solo uno stadio freddo, silenzioso e troppo spesso incline al fischiare e contestare troppo facilmente. In questa stagione abbiamo lottato per ottenere quei basilari strumenti per organizzare il tifo e sappiate che tante proposte ci sono state bocciate. Abbiamo sostenuto la squadra incessantemente e tutti nonostante sappiamo bene gli usi e abusi di alcuni dei nostri giocatori, che fuori dal campo alle volte tendono a comportarsi poco da atleti professionisti… Anche se vi allontanate da Torino le cose si vengono sempre a sapere!”.
Processo Last Banner: i motivi della protesta ultras
Il processo Last Banner ha segnato la storia, perché si tratta del primo gruppo ultras a essere condannato in Italia per associazione a delinquere. E sono state inflitte pene fino a 8 anni a cinque persone. “Le ultime sentenze e quanto si è detto e scritto con situazioni quasi chirurgiche e studiate a tavolino al fine di colpirci nuovamente, hanno superato il limite – scrivono i Drughi -. Il limite degli abusi e soprusi nei nostri confronti è colmo. Dopo accuse mirate e ben costruite per far apparire la realtà a proprio piacimento e non come realmente stavano i fatti, certi e sicuri che la “Giustizia” avrebbe fatto il suo dovere. Amaramente apprendiamo che nonostante le nostre difese e le inequivocabili prove a discolpa presentate, queste non siano state neanche prese in considerazione. Riponiamo nella Cassazione ancora un barlume di speranza a dimostrazione che la “Giustizia” sia uguale per tutti”.
L’impegno dei Drughi: sostegno alla Juve lontano da Torino
“Non ci meritate! Ma noi che siamo ‘brutti e cattivi’ manterremo quanto promesso sostenendo la squadra lontano da Torino – affermano -. Sicuri che la bolgia e tifo incessante avuto in questi mesi che ha riportato lo Stadium sempre pieno al botteghino e caloroso con gente in festa e pieno di colore e ardore, sarà cosi anche con il nostro silenzio. Lasciamo questa ultima parte di campionato, importantissima per raggiungere gli ultimi obbiettivi che ci sono rimasti, a voi… pubblico che se non cantiamo ci fischiate; a voi che se la squadra non segna dopo 20 minuti fischiate; a voi che se non vinciamo e dobbiamo spingere la squadra alla vittoria ‘Fino alla fine’ è un fino alla fine solo per noi, perché voi avete paura del traffico e uscite prima”.
Juventus, le reazioni del web alla decisione dei Drughi
I tifosi della Juventus si dividono. Basta leggere i commenti che accompagnano il post del gruppo su Instragram per rendersi conto di quanto siano diverse le opinioni in merito. Per ‘felemarco’ “non vogliono più gli ultras e vogliono far diventare lo stadio un teatro. Infatti i prezzi sono da opera, che schifo. Non frequento più la curva da tempo, ma è stata sempre un luogo che amo”. Marco, invece, punge: “Se dovete venire a mettere gli striscioni pro Allegri, forse è meglio che non veniate proprio”. “Spero davvero torniate l’anno prossimo, non esiste Juve senza tifosi, non esiste Juve senza Curva Sud” sostiene Pie.