“E’ stata una serata negativa per Vlahovic. Quell’occasione sbagliata nel secondo tempo con Yildiz è stata anche più grave del palo nel primo tempo. Quando tira Yildiz bastava che Vlahovic corresse e avrebbe fatto gol a porta vuota. Rispetto ai campioni che ho allenato in passato? E’ diverso”. Parlava così Max Allegri solo 10 giorni fa, dopo il derby col Torino. Il tecnico bianconero più di una volta ha espresso il suo apprezzamento a metà per il bomber serbo, ricordando sempre che “è un buon giocatore ma deve crescere per diventare un top, ha l’età dalla sua parte”. Non a caso, soprattutto a inizio stagione, l’ha lasciato in panchina diverse volte per poi rivelare: “Più che stimolato, la panchina lo ha rasserenato – disse a dicembre – Perché nonostante le sue ultime partite siano state buone è stato criticato. Credo che avesse bisogno di rasserenarsi. Dusan è intelligente, sa benissimo che deve crescere soprattutto nell’equilibrio mentale, di fronte all’idea che se fa buone partite ma non segna non sia più bravo”. Ma cosa pensa Vlahovic di Allegri?
- Vlahovic si confessa all'Equipe: "Resto fedele alla Juve"
- Vlahovic, obiettivi e ambizioni con la Juventus
- Vlahovic, i rimpianti sulla stagione in corso
- Vlahovic, i modelli a cui si ispira
Vlahovic si confessa all’Equipe: “Resto fedele alla Juve”
In un’intervista esclusiva rilasciata al quotidiano francese L’Equipe, Dusan Vlahovic ha parlato benissimo del suo allenatore: “Qui c’è molta tattica, con squadre chiuse, e questo mi insegna tanto. Ho la possibilità di farlo lavorando con Massimiliano Allegri, uno dei tecnici più forti degli ultimi 20 anni, sa come parlare ai calciatori: mi aiuta tanto. Arrivando alla Juventus ho trovato una realtà differente rispetto a quella che immaginavo: mi aspettavo il meglio, ma così è anche di più! Sono organizzatissimi fin dalle cose più semplici, nella quotidianità”.
Il bomber poi ha spento le voci di un possibile trasferimento al Paris Saint-Germain, ribadendo il suo impegno verso la Juventus e fissando gli obiettivi per il futuro. L’attaccante serbo ha dichiarato di concentrarsi esclusivamente sulla preparazione per la nuova stagione, sottolineando il legame con la Vecchia Signora: “Con la Juve ho ancora due anni di contratto e ci sto bene. Vorrei vincere qualcosa di importante qui”.
Vlahovic, obiettivi e ambizioni con la Juventus
Parlando dei suoi obiettivi personali, Vlahovic ha espresso il desiderio di diventare un giocatore di rilievo nel panorama calcistico mondiale, menzionando il Pallone d’Oro come un possibile sogno da realizzare: “Vorrei diventare un giocatore che tutti ricordano. Il Pallone d’Oro? È un sogno e un obiettivo”. L’attaccante ha poi analizzato le sue stagioni in bianconero, ammettendo di non aver reso al massimo l’anno scorso: “La scorsa stagione è andata così così perché non mi sentivo bene fisicamente. Ho davvero sofferto. Quest’anno mi sento bene, è l’unica cosa che è cambiata. Per il resto faccio tutto uguale, lavoro duro, mi concentro sul recupero. In questa stagione ho segnato 16 gol (17 compresa la Coppa, ndr) ma avrei potuto fare anche molto di più. Voglio sempre fare di più. Voglio diventare un giocatore che la gente ricorderà. Giocare per fare una piccola carriera e fare soldi, non mi interessa”.
Vlahovic, i rimpianti sulla stagione in corso
Riguardo alla stagione in corso, Vlahovic ha ammesso alcuni rimpianti per il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, come la lotta per lo scudetto: “Qualificazione alla Champions e Coppa Italia? Sarebbe bello, ovviamente, se riuscissimo in entrambe le cose, ma non possiamo essere pienamente soddisfatti, questa è la mentalità di questo club e un requisito della sua storia. Avevamo la possibilità di lottare per il titolo, a un certo punto non eravamo lontani. Ma essere in lotta a febbraio non significa niente e non conta. È a fine maggio che vediamo chi c’è. I rimpianti sono inevitabili ma abbiamo ancora tanto da giocare”.
Vlahovic, i modelli a cui si ispira
Infine, Vlahovic ha profuso anche delle belle parole sui suoi modelli calcistici preferiti da seguire: “Cristiano Ronaldo, ovviamente, che ho seguito dal Manchester, quando era ala sinistra. Mi piacevano i suoi movimenti, il suo “killer instinct”, penso che sia uno dei migliori della storia. Anche Zlatan Ibrahimovic mi è piaciuto molto, così come Fernando Torres con i suoi capelli un po’ lunghi, ai tempi del Liverpool.
L’attaccante serbo ha poi aggiunto: “E poi Karim Benzema, un giocatore che adoro. Mbappé? Fortissimo, ha 25 anni e ha quasi vinto tutto, ha fatto quaranta gol in questa stagione (esattamente 42 con il PSG, ndr). Anche Giroud è un gigante. Le statistiche chiedono sempre più spazio, ma non dicono l’importanza di un giocatore. In Coppa del mondo nel 2018 vince la Francia, i numeri dicono che Giroud ha segnato zero gol ma senza di lui la Francia non avrebbe vinto. Era insostituibile con tutto il lavoro sporco che ha fatto, i passaggi, il suo modo di pesare sulle difese, è stato uno dei giocatori fondamentali per la vittoria”.