Ha già esordito con la maglia della Juventus nel pareggio a reti bianche con la Roma, ma solo oggi il fiore all’occhiello della campagna acquisti bianconera Teun Koopmeiners è stato presentato. Dall’addio burrascoso all’Atalanta agli obiettivi con la sua nuova squadra: ecco le parole dell’olandese.
- I motivi che hanno spinto Koopmeiners a volere la Juve
- La rottura con l'Atalanta e l'estate difficile di Koopmeiners
- Il rapporto con Gasperini e quello con la Dea dopo l'addio
- Motta, il ruolo, il numero di maglia e gli obiettivi
I motivi che hanno spinto Koopmeiners a volere la Juve
Koop spiega le ragioni che lo hanno portato a volere solo i bianconeri. “Fin da quando ero bambino ho sempre visto le partite delle grandi squadre e anche della Juventus. Quando sono arrivato in Italia qualche anno fa, mi sono reso conto di quanto fosse eccezionale questo club. Con l’Atalanta ho potuto assaporare l’atmosfera dello stadio e ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto giocare qui. Nel momento in cui si è presentata questa possibilità, non ho avuto alcun dubbio: c’era solo una squadra dove volevo venire e questa era proprio la Juventus”.
La rottura con l’Atalanta e l’estate difficile di Koopmeiners
Il trasferimento nel capoluogo piemontese non è stato affatto facile, perché frutto di un lungo braccio di ferro con l’Atalanta che ha fatto il possibile per non privarsi della sua stella. “Sì, ci è voluto un po’ di tempo. A volte il mondo del calcio è complicato, non tutto è garantito e spesso bisogna aspettare. Ma ero convinto e fiducioso che alla fine sarei approdato qui. Ci sono stati alti e bassi, però abbiamo centrato l’obiettivo. E sono molto contento”.
Il rapporto con Gasperini e quello con la Dea dopo l’addio
L’olandese dribbla ogni polemica con astuzia. “Penso che la cosa più importante è che ho trascorso anni bellissimi all’Atalanta e soprattutto l’ultima stagione, che è stata speciale perché abbiamo vinto un trofeo insieme. Sono cresciuto tantissimo come uomo e come calciatore, la città è sempre stata meravigliosa nei miei confronti e della mia famiglia. I tre anni lì sono stati eccezionali – afferma Koopmeiners -. Poi si possono avere diversi punti di vista, ma anche questo fa parte della vita. Ora sono molto contento adesso di essere passato dall’Atalanta alla Juventus”.
Motta, il ruolo, il numero di maglia e gli obiettivi
Di Thiago Motta dice che “è molto esigente ed è proprio quello che mi aspettavo”. Sulla posizione in campo: “Ora gioco un po’ più avanti, dietro gli attaccanti, una posizione che mi piace molto e in cui ho giocato spesso negli ultimi tre anni. Scudetto? L’obiettivo dev’essere vincere, ma bisogna procedere per gradi, partita dopo partita. La Juve ha cambiato tanto e ci vuole tempo per conoscerci tutti”. Koop ha scelto il numero 8 dopo aver indossato il 7 a Bergamo. “È un numero a cui tengo molto e che già avevo in Olanda. All’Atalanta non era disponibile, qui sì”. Sui calciatori che hanno scritto la storia della Juventus e che ha come punti di riferimento: “Zidane, eccezionale e fonte di ispirazioni. Ma anche Pirlo e Marchisio, numero 8 proprio come me”.