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Kyrgios e Djokovic alleati contro Sinner? L'assurda campagna anti Jannik da cui Nole non s'è mai dissociato

Le mosse ambigue di Novak: il doppio con Nick a Brisbane, il silenzio su Wada e caso Clostebol, la macchina del fango di Pavvy G, suo fan, da cui non ha mai preso le distanze.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Due anni fa si sfidavano sull’erba di Wimbledon per il titolo nello Slam più prestigioso, oggi viaggiano d’amore e d’accordo e giocheranno addirittura nella stessa squadra, in doppio al torneo di Brisbane che aprirà la stagione 2025. Quella tra Novak Djokovic e Nick Kyrgios ha tutta l’aria di essere una santa – beh, proprio santa no: facciamo “strana” – alleanza. Contro chi? Semplice: Jannik Sinner. L’australiano si sta esponendo e non da poco in modo diretto. Il serbo invece mai direttamente, ma coi fatti. E quelli che sono una serie di comportamenti sospetti, per buona parte del popolo del web rappresentano certezze.

Le mosse ambigue di Djokovic: il doppio con Kyrgios

Di mosse “ambigue” contro Sinner, che si è sempre professato un suo vecchio fan e ha più volte dichiarato di aver assunto Djokovic come modello, Nole ne sta compiendo parecchie. L’ultima in ordine di tempo è proprio la più eclatante: la disponibilità accordata a Kyrgios, grande accusatore, capopopolo, hater – chiamatelo come volete – del rosso di San Candido, per giocare in doppio. Una sponda a un personaggio “scomodo” e odiato da molti (e molte) nel circuito che ha fatto da subito discutere. Ma l’avvicinamento al 29enne di Canberra non è stata l’unica stranezza del serbo sulla questione doping di Jannik.

Caso doping, il mancato sostegno forte di Nole a Jannik

Ufficialmente, al di là di qualche dichiarazione di maniera, Djokovic sul caso Clostebol non si è esposto in modo plateale. Come Alcaraz, all’inizio ha mantenuto una certa vaghezza. Poi ha accusato il sistema di “incoerenza”. Mentre Carlitos si è poi avvicinato con convinzione alle posizioni di Jannik, il serbo si è limitato a qualche generica ammissione sulle difficoltà di Sinner a continuare a giocare e a vincere vista la situazione in corso. Insomma, tanti e troppi formalismi per un personaggio, un fuoriclasse, abituato a prendere le questioni di petto. A proposito: pare che l’approdo alla scuderia Sinner di Panichi e Badio non sia stato preso troppo bene dal clan Djokovic.

La macchina del fango di Pavvy G contro Sinner: e Novak tace

Ma c’è un altro aspetto che fa discutere animatamente sul web, soprattutto i tifosi di Sinner. Oltre a Kyrgios, il più attivo foraggiatore della “macchina del fango” contro Jannik è un certo Pavvy G, sedicente “tennis blogger”, fan sfegatato di Djokovic, hater numero 2 (il primo rimane per distacco il tennista australiano) di Sinner sui social. Non si contano i post offensivi, ricchi di insinuazioni, complottismi, veleni, accuse e malignità sull’italiano da parte di questo personaggio che dice di essere molto vicino a Novak. Perché Djokovic non ha mai preso le distanze da questo impresentabile fan? Dubbi che rafforzano la convinzione che ci sia una comunanza di interessi, una “strana” alleanza tra Nick e Nole. Uniti contro Jannik.

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