Novak Djokovic non ha alcuna intenzione di farsi da parte e di lasciare la scena ai nuovi dominatori del tennis mondiale, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. La scelta di puntare su un ex numero 1 come Andy Murray lo dimostra, ma a dare ulteriore testimonianza della voglia di Nole di tornare sul tetto del mondo sono le dichiarazioni del campione serbo a Sportweek, il magazine della Gazzetta dello Sport. In cui sono contenuti un paio di “avvisi” al rosso di San Candido e allo spagnolo.
- Djokovic sfida Sinner, Alcaraz e...Zverev
- Le aspettative di Djokovic per il 2025
- Il retroscena di Novak sul giovane Jannik
- L'avviso di Djokovic: "Sinner, il difficile arriva ora"
Djokovic sfida Sinner, Alcaraz e…Zverev
Un passaggio molto significativo della lunga intervista è quello che riguarda il prossimo anno: “Nel 2024 non ho giocato molto e, oro olimpico e finale di Wimbledon a parte, si è trattata forse della stagione meno proficua degli ultimi dieci anni, con molti alti e bassi, questioni da risolvere anche a livello privato. Sento però che posso ancora giocare ad alto livello. Nel frattempo, Sinner e Alcaraz si sono affermati come i due migliori giocatori al mondo, senza dimenticare Zverev. Tutti loro saranno i principali candidati per vincere gli Slam e gli altri titoli“.
Le aspettative di Djokovic per il 2025
Programmi? Semplice: giocare tutti i tornei più importanti. “Fisicamente e mentalmente sono pronto per giocare ancora il mio tennis, ho la sensazione di poter sfidare questi ragazzi, e la mia esperienza può tornare utile. L’anno prossimo giocherò più tornei e gli Slam in particolare saranno la mia priorità”, sottolinea Nole. “Darò il mio massimo per vincere, naturalmente se il mio fisico me lo consentirà. Ma sto bene, ho ancora tempo per riposare e analizzare ciò che posso migliorare per fare una stagione superiore all’ultima”.
Il retroscena di Novak sul giovane Jannik
Quindi un retroscena su Sinner: “Innanzitutto, amo l’Italia. Dopo il serbo e l’inglese ho voluto imparare la vostra lingua, grazie anche al mio ex allenatore Riccardo Piatti che seguiva pure Jannik da ragazzo. Sinner me lo ricordo appunto quando aveva 14 o 15 anni e, già allora, ne parlavamo bene: si vedeva che avrebbe avuto una grande carriera, perché aveva già la giusta mentalità e la giusta concentrazione. Non mi sorprende vederlo oggi a questi livelli, avendolo seguito con attenzione in tutti questi anni, osservando il suo modo di giocare e di strutturarsi. E il fatto di lavorare con Darren Cahill, uno che ha già seguito tanti numeri uno, non può che essergli di grande aiuto. Inoltre, Jannik mi piace perché vuole sempre migliorarsi”.
L’avviso di Djokovic: “Sinner, il difficile arriva ora”
Nessun consiglio a Jannik. Piuttosto, un avviso: “Una cosa è vincere i primi due Slam e diventare numero uno. Un’altra è restare a questi livelli per tanti anni. Per farlo, serve innanzitutto circondarsi di una squadra competente di cui potersi fidare. C’è poi bisogno del giusto equilibrio tra la vita professionale e quella personale. Ma in fondo siamo tutti diversi, in uno sport individuale. Per cui quello che funziona per me non è detto che possa andare bene per lui. Tuttavia mi sembra che Jannik abbia capito quello di cui ha bisogno. Il prossimo obiettivo sarà di individuare la formula giusta per investire al meglio nel suo corpo, per prevenire infortuni, rimanere sano, motivato e soprattutto appassionato dal tennis“.