Jannik Sinner vince proprio su tutta la linea. Non bastassero i successi sparsi in giro per i tornei di mezzo mondo, ora il numero 1 del ranking ATP sembrerebbe sul punto di conquistare un altro grosso (e graditissimo) risultato: “costringere” le tv italiane a trasmettere più partite in chiaro, soprattutto se si tratta di finali o match comunque di notevole interesse per la popolazione.
- La delibera AGCOM del 2012: c'è anche (poco) tennis
- La "nuova lista": molte più partite in chiaro?
- Binaghi vuole il sorpasso sul calcio
La delibera AGCOM del 2012: c’è anche (poco) tennis
L’ultima delibera AGCOM sul tema risale al 2012. Questa specifica una vera e propria “lista di eventi di particolare rilevanza per la società, che le emittenti televisive soggette alla giurisdizione italiana non possono trasmettere in esclusiva e solo in forma codificata, al fine di assicurare ad almeno l’80% della popolazione italiana la possibilità di seguirli su un palinsesto gratuito senza costi supplementari”.
Di questa lista fanno parte non soltanto eventi sportivi, ma anche altri appuntamenti divenuti ormai consolidati nella tradizione nazional-popolare italiana (si pensi al Festival di Sanremo o alla “prima” della Scala di Milano del 7 dicembre).
Il tennis in questo elenco era già presente, ma unicamente sotto questa dicitura: “La finale e le semifinale della Coppa Davis e della Fed Cup (oggi BJK Cup) alle quali partecipi la squadra nazionale italiana, e gli Internazionali d’Italia di tennis alle quali partecipino atleti italiani”. Va da sé che questo dettame di AGCOM non obbliga alcuna emittente a trasmettere gli eventi citati in diretta o in modo integrale, ma purché vengano fatti vedere in differita e con copertura parziale.
La “nuova lista”: molte più partite in chiaro?
Il 2024 di Sinner ha fatto si che sulla rete in tanti cominciassero a guardare con sospetto alla delibera AGCOM del 2012. Questo perché ad esempio non è stato possibile mostrare in chiaro la diretta della finale degli Australian Open dello scorso mese di gennaio, trasmessa da Eurosport (nonostante ciò, quasi 2 milioni di telespettatori collegati per una partita che s’è disputata domenica mattina). Insomma: se tra due mesi Jannik tornasse in finale a Melbourne, saremmo punto e a capo.
Da un paio d’anni però la gestione della “lista” è finita nelle mani del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che già nel marzo 2023 ha avviato una consultazione pubblica con gli operatori della comunicazione per aggiornare l’elenco dei servizi da offrire in chiaro. La nuova “lista” per il tennis prevede che vengano trasmessi gratuitamente la finale e le semifinali di Coppa Davis, della Billie Jean King Cup e della United Cup, alle quali partecipi la squadra nazionale italiana. In più, la finale e le semifinali dei tornei del grande slam, di ATP e WTA Finals, dei Masters 1000 e ATP 500, dei WTA 1000 e 500 e degli Internazionali d’Italia, ove presenti atleti italiani.
L’AGCOM, che oggi ha parere solo consultivo, ha risposto positivamente e la richiesta è stata inoltrata all’organismo europeo che regola la gestione dei diritti televisivi e le relative “eccezioni”. Dopo aver risposto inviando alcuni approfondimenti, il Ministero ha provveduto a rispondere nel merito dei quesiti posti e attende ora il via libera definitivo alla nuova lista.
Binaghi vuole il sorpasso sul calcio
Chiaramente la Comunità Europea intende difendere gli interessi di chi ha acquistato i diritti in esclusiva (anche pay): la questione dirimente è legata al giusto compromesso tra interesse pubblico e tutela economica dei broadcast. Potrebbe dunque optare per rimuovere dall’elenco quei tornei dello slam in mano a pay tv (ad oggi solo gli US Open vengono trasmessi free da Supertennis, la piattaforma della FITP), o magari optare per limitare la visione in chiaro alle sole finali.
Ad oggi, soltanto le partite della nazionale di calcio hanno goduto di un canale preferenziale, con le tv (la Rai, ma negli anni ’90 anche Mediaset e Telemontecarlo) obbligate a trasmettere i match in chiaro e in diretta. Il tennis però adesso bussa prepotentemente alla porta: Sinner fa audience, fa discutere (Pietrangeli docet…) e fa appassionare. E visto che Binaghi punta al sorpasso di tesserati sul calcio, anche in televisione certe abitudini potrebbero cambiare.