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L'Europa League è dell'Atalanta, la frase di Gasperini che fa tremare i tifosi

L'Atalanta asfalta il Bayer Leverkusen e conquista l'Europa League, ma tiene banco il futuro di Gasperini. Percassi è fiducioso, il tecnico glissa: presto l'incontro decisivo.

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

L’Europa League è dell’Atalanta. L’impossibile è diventato possibile: a Dublino si è assistito alla caduta degli dei sotto i colpi di Lookman, che ha abbattuto ‘l’invincibile’ Bayer Leverkusen con una tripletta da sogno. La Dea nella storia. Gasperini nella storia. Il tecnico di Grugliasco sfata il tabù che lo vedeva sempre sconfitto all’ultimo atto di una competizione e regala il primo trofeo europeo agli orobici.

Atalanta-Bayer Leverkusen 3-0: apoteosi Gasperini

“Sì, siamo nella storia” ha esordito un Gian Piero Gasperini al settimo cielo ai microfoni di Sky. “E poi il modo in cui abbiamo vinto, straordinario. Abbiamo ripetuto Liverpool e Lisbona: lo Sporting ha vinto il campionato, il Liverpool quando siamo andati là era primo in Premier. E loro hanno stravinto il campionato in Germania. È veramente una grandissima soddisfazione, la prestazione che hanno fatto i ragazzi stasera è stata meravigliosa, memorabile”.

Gasperini spiega come ha imbrigliato Xabi Alonso

Il tecnico dell’Atalanta ha sorpreso schierando Koopmeiners in mediana, con Lookman, Scamacca e De Ketelaere in attacco. “Giochiamo spesso col tridente – ha spiegato Gasperini -. Poi c’erano tutte le condizioni per schierarlo, è una finale: si giocava solo per vincere e dovevamo avere anche noi una pericolosità offensiva. Non basta difendere in questo tipo di partite: sappiamo che queste squadre sono fortissime quando attaccano e un po’ meno se le costringi nella loro difesa. È andata bene da subito, ma tutta quanta la partita è stata straordinaria”.

L’Europa League è dell’Atalanta: Gasp sfata il tabù trofei

L’Europa League arriva a coronamento di un percorso iniziato con Gasperini otto anni fa. E pensare che dopo il ko in Coppa Italia con la Juventus all’allenatore di Grugliasco è stato imputato di steccare sempre al momento decisivo. “Questa è una cosa che non capisco. Non è che adesso sono meglio di oggi pomeriggio. Ognuno ha i suoi obiettivi: una coppa per noi ci voleva”. Quando gli viene chiesto se a Bergamo gli intitoleranno una via o una piazza, Gasperini risponde con un roboante e ironico: “Noooo! Per quello c’è tempo”.

E adesso Gasperini cosa fa? La risposta sul futuro

Ai microfoni della Rai Gasperini ha parlato anche della sua storia a Bergamo e soprattutto del futuro. “Mi hanno lasciato lavorare, c’è sempre stata grandissima fiducia. Abbiamo sperimentato negli anni e sono cambiato anche io”. Resterà ancora a Bergamo o andrà via? Gasp glissa. “Io sono un po’ pesante, abbiamo sempre l’ambizione di fare qualcosa in più. Dobbiamo parlare col presidente: lo faremo domani o dopodomani. Adesso facciamo festa”. Poi la frase che fa tremare i tifosi: “Allora: se uno dovesse scegliere il momento di uscire è questo: da vincente. Non lo so, ci pensiamo”. Quindi chiosa con una battuta: “Però io voglio perdere…”. Del futuro del tecnico ha parlato anche il presidente Antonio Percassi: “Ci vedremo, sono tranquillo e sereno. Gasp a vita? Sicuramente questa vittoria aiuta di più tutti”.

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