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L'Italia femminile è ai Mondiali di Australia e Nuova Zelanda, ma senza offerte non si potrà vedere in tv

L'appello lanciato dai Campioni del mondo 2006: "Non oscurate il mondiale di calcio femminile, se lo meritano". Interviene anche il ministro Abodi

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Nei paradossi Rai, potremmo inserire anche la diatriba sul mancato acquisto dei diritti per i Mondiali di calcio femminile, torneo che – rammentiamo – annovera tra le rappresentative qualificate anche quella azzurra.

Una compagine che ha brillato, e non poco, di luce propria complice l’impegno civile e sindacale della capitana Sara Gama e la guida illuminata della ct Milena Bartolini, che non si è mai sottratta a rendere centrale nell’agenda dei media il calcio femminile. Ebbene, di questi Mondiali – quasi oscurati, appannati – si dibatte sui social il perché e il come non possano essere trasmessi. E questo è quanto.

Il Mondiale di calcio femminile senza diritti tv

Il Mondiale di calcio femminile, per fare qualche data, si disputerà dal 20 luglio al 20 agosto in Australia e Nuova Zelanda; si tratta della competizione di maggior prestigio per le Azzurre che hanno centrato un traguardo prestigioso, considerato quanto poco sia stato seguito e sostenuto fino a pochi decenni fa il nostro lato femminile.

La nostra nazionale, al contrario di quella maschile, è riuscita a qualificarsi ma non ci sono state offerte degne di nota, secondo la Fifa, per vendere i diritti tv per la messa in onda della partite.

La proposta alla Fifa

Anzi, il presidente Gianni Infantino, intervistato nel programma “La politica del pallone”, Rai Gr Parlamento, le ha definite:

“Al limite del vergognoso, circa 200 volte in meno rispetto a quello maschile considerando che l’Italia femminile al Mondiale c’è, al contrario del calcio maschile. Non chiediamo che venga pagato quanto quello maschile, ma che si rispettino le donne che fanno questo sport”.

Anche Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, è intervenuto sulla questione, commentando sui social l’importanza di un obiettivo comune teso a valorizzare le Azzurre. Eppure non ci sarà una diretta televisiva e in streaming, almeno fino ad ora.

La protesta di Rosella Sensi

L’ultima ad intervenire, su una questione così delicata, è stata Rosella Sensi, ex presidentessa della Roma e a capo del Dipartimento Calcio Femminile della Lega Nazionale Dilettanti, la quale dai suoi account social, ha deciso di rompere il silenzio e unirsi al coro di protagonisti del nostro calcio per protestare:

“Quattro anni fa le ragazze Mondiali ci fecero emozionare – scrive l’ex presidente giallorosso su Instagram – dando uno slancio decisivo alla promozione e alla diffusione del calcio femminile in Italia. Oscurare il Mondiale di Australia e Nuova Zelanda sarebbe un enorme passo indietro che vanificherebbe tutti gli sforzi quotidiani che si stanno facendo. Spero che si trovi in fretta una soluzione perché l’Italia femminile merita di avere la giusta copertura televisiva: un Mondiale è sempre un Mondiale, soprattutto con l’Italia in campo. Mostrare le Azzurre è un diritto ma soprattutto un dovere”.

L’indignazione dei campioni del mondo

Un movimento, per nulla silente, di protesta che ha coalizzato figure del calibro degli ex campioni del Mondo Marco Materazzi e Fabio Cannavaro, protagonisti della notte di Berlino nel 2006.

“In qualità di ex campione del mondo vorrei spendere qualche parola sul Mondiale femminile: trovo assurdo che non possiamo vederlo. Una grande competizione come questa è per le persone che sognano, sia chi lo gioca che chi lo vive da casa. Bisogna poterlo ammirare, prendiamo questi cavolo di diritti!”, l’appello lanciato da Marco Materazzi per l’acquisto dei diritti televisivi del mondiale femminile.

Anche il capitano della Nazionale 2006, Fabio Cannavaro, ha preso posizione su questa situazione paradossale:

“Giocare un Mondiale è bellissimo, è il sogno di tutti quanti. Ma anche guardarlo da casa per parenti, amici e tifosi. La Nazionale di calcio femminile merita sicuramente di andare in tv, queste ragazze ce la mettono tutta e noi vogliamo poterle seguire durante le gare”.

I diritti tv della serie A maschile, la situazione

Il tutto mentre l’ad della Lega di serie A, Luigi De Siervo, annuncia la linea dira sui diritti del calcio maschile: “Abbiamo posizionato l’asticella a 1,15 miliardi di euro a stagione e qualora le offerte ricevute fossero molto inferiori sceglieremo di procedere con la seconda soluzione, gli intermediari indipendenti, ed eventualmente la terza, ovvero il canale della Lega con l’apertura per la prima volta ai fondi di investimento in veste di distributori”.

Su questo versante continua il braccio di ferro, a proposito del bando dei diritti audiovisivi del campionato. “In sostanza – ha aggiunto De Siervo, intervenuto a ‘La polita nel Pallone’ di Gr Parlamento – se il bando non dovesse raggiungere gli obiettivi, siamo pronti come prima Lega al mondo ad affrontare la sfida del canale e della distribuzione diretta o con un fondo a sostegno, o con le nostre forze”.

Il calendario delle Azzurre

L’Italia delle Azzurre esordirà nel “Gruppo G” il 24 luglio (ore 7 italiane) ad Auckland con l’Argentina per poi affrontare Svezia e Sud Africa a Wellington rispettivamente il 29 luglio (ore 8.30 italiane) e il 2 agosto (ore 8 italiane).

Questo il calendario degli appuntamenti delle ragazze:

  • Italia-Argentina 24 luglio ore 8 circa italiane
  • Svezia-Italia 29 luglio ore 9:30 circa italiane
  • SudAfrica-Italia 2 agosto ore 9:30 circa italiane

L'Italia femminile è ai Mondiali di Australia e Nuova Zelanda, ma senza offerte non si potrà vedere in tv Fonte: ANSA

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