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L'UEFA verso la stangata al Barcellona. E ora trema anche la Juventus

Il caso Negreira inguaia il Barcellona, che ora rischia un anno di esclusione dalle competizioni europee. Ma per l'UEFA c'è anche il fronte Juve: l'irritazione per le sentenze sulla penalizzazione

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

L’UEFA non intende soprassedere su due casi che stanno coinvolgendo due club di alto livello (tra l’altro, facenti parte del consorzio che voleva far nascere la poi defunta Superlega: affronto che a Nyon si sono legati al dito). Parliamo di Barcellona e Juventus: se dei bianconeri conosciamo le controversie giudiziarie e i contenziosi con l’organo guidato da Aleksander Ceferin, e soprattutto ciò che potrebbe rischiare, nelle ultime ore anche i blaugrana rischiano di vedersela brutta.

Il caso Negreira inguaia il Barcellona

Galeotto fu il caso Negreira, ovvero i rapporti sospetti e giudicati opachi tra l’ex vicepresidente del Comitato Tecnico degli arbitri e il Barça: una vicenda di presunti favori e tangenti versate a José María Enríquez Negreira nell’esercizio del suo ruolo, con ipotesi di reato come la corruzione tra privati ​​in ambito sportivo, oltre all’amministrazione scorretta ed il falso in atto commerciale. L’UEFA lo scorso 23 marzo aveva aperto una indagine da parte degli Ispettori Etici e Disciplinari per vederci chiaro ed accertare eventuali responsabilità (atto successivo a quello della Procura di Barcellona), e in queste ore Jean Samuel Leuba e Mirjam Koller Trunz, i due ispettori nominati da Nyon, sono giunti a conclusione che il club blaugrana deve subire l’esclusione dalle competizioni europee per la durata di un anno.

Di conseguenza il Barça non potrebbe partecipare alla prossima Champions League per la quale è qualificata come testa di serie in virtù del recente trionfo nella Liga. Stando alle rilevazioni ispettive, il club a quanto pare ha violato il quadro giuridico dell’organismo europeo, sino a ravvisare persino degli indizi su azioni che miravano a pilotare il risultato delle partite.

L’UEFA chiamata ad una difficile scelta

Ora la palla passa alla metà campo dell’UEFA, che si troverebbe però a maneggiare una patata bollente. Recependo il rapporto degli ispettori, la Federazione potrebbe sanzionare immediatamente il Barcellona: ma la situazione potrebbe diventare intricata (e foriere di imbarazzi) se la giustizia spagnola, non quella sportiva, decidesse invece di assolvere il club dai reati contestatigli. E in quel caso per l’UEFA son dolori, visto che si esporrebbe ad una eventuale causa milionaria da parte della società.

Altrimenti si attende il parere dei tribunali iberici, ma comunque la realtà guidata da Ceferin può comunque porre il veto sulla partecipazione del club catalano alla prossima Champions (entro il 12 giugno bisognerà chiudere sui nomi ufficiali in competizione nella massima coppa europea), ai sensi degli articoli 4.02 e 4.03 dei regolamenti delle competizioni UEFA che permettono di vietare la presenza nelle competizioni di squadre che abbiano tentato di esercitare la loro influenza sui risultati di partite sia nazionali che internazionali.

L’UEFA stizzita con la FIGC sul caso Juventus, ecco perché

Nell’attesa che si sciolga questo nodo gordiano, la stessa UEFA è impegnata con l’altro fronte caldo, quello della Juve. Anche quest’ultima rischia un anno di stop dalle competizioni europee, ma le decisioni prese dalle corti sportive italiane pare abbiano irritato Nyon.

La Corte d’Appello Federale ha infatti rimodulato la penalizzazione del club bianconero nella classifica attuale di Serie A, portandola a -10: una quota che comunque non impedisce alla Juve di poter concorrere in Europa il prossimo anno. Ebbene, Ceferin (che si è visto a Budapest con Gabriele Gravina durante la finale di Europa League Siviglia-Roma) ha portato a quanto pare le proprie rimostranze all’omologo FIGC, ammettendo di non aver apprezzato molto le decisioni della nostra giustizia sportiva.

Sarebbe stato preferibile, infatti, decidere per una esclusione dalle competizioni UEFA tramite una penalizzazione più pesante. Ed invece potrebbe essere la stessa Nyon a dover decidere la misura draconiana contro la Juve, con tutti i sottotesti relativi (considerati i rapporti prossimi allo zero tra Ceferin e l’ex presidente bianconero Andrea Agnelli, e sullo sfondo il progetto della Superlega). A giugno dovrebbe comunque arrivare il verdetto, che dalle parti di Torino si augurano possa arrivare in fretta. Meglio nel caso perdere il prossimo anno la Conference o l’Europa League, che ritrovarsi con una sentenza che slitta e che comporterebbe il rinvio della sanzione alla stagione successiva, quella del 2024-25, perdendo eventualmente la Champions.

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