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La Champions boccia il Milan: Pioli imputato, derby da non fallire

Contro il Porto un'altra prova scialba dei rossoneri in Europa: non convincono le scelte di formazione del tecnico e la mancanza di carattere nelle gare europee. E ora la partita contro l'Inter fa paura.

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Le battute, sui social, hanno iniziato a girare subito dopo il malinconico pareggio del Milan in Champions League contro il Porto. “E se Juventus e Milan fossero la stessa squadra? In fondo non le abbiamo mai viste quest’anno nella stessa competizione..:”.

Un’arguta e pungente riflessione sul rendimento agli antipodi di bianconeri e rossoneri tra Serie A e Champions League. Agli antipodi tra loro, ma anche pensando alle rispettive storie, con la Juventus tradizionalmente a proprio agio nel campionato italiano e il Milan che ha sempre visto nell’Europa il proprio habitat naturale.

Milan e Champions League, storia di un amore finito?

Il calcio, però, va a cicli, così almeno per il momento tra i colori rossoneri e i tornei continentali il feeling è davvero ai minimi termini. Questo l’inevitabile bilancio dopo due terzi di cammino in uno dei gironi di Champions League più competitivi di sempre, ma nel quale era lecito aspettarsi di più dal Milan. Il riferimento è ovviamente alle due partite contro il Porto, nelle quali sono in parte caduti gli alibi che avevano accompagnato la squadra dopo le sfortunate prove contro Liverpool e Atletico Madrid.

Nei 180 minutia al cospetto della formazione di Conceiçao il Milan ha conquistato solo un punto, ma ha deluso soprattutto a livello di gioco e personalità, giocando di fatto appena un tempo su quattro, il secondo della gara di San Siro, nel quale comunque la squadra di Pioli ha prodotto solo un gol su autorete.

Così, se la Juventus ha vinto le prime quattro partite del girone solo per la terza volta nella propria storia, non era mai accaduto che il Milan non riuscisse a vincerne nessuna e appena per la terza volta i rossoneri hanno sempre subito gol nelle prime quattro giornate: era accaduto solo nel 1996, anno dell’eliminazione-choc contro il Rosenborg e nel 2009.

Milan, cosa manca in Champions League

Il Porto è una formazione di buon livello, e ne sa qualcosa proprio la Juventus eliminata dai Dragoni lo scorso anno già agli ottavi, ma non più forte del Milan a livello tecnico. La squadra di Conceiçao, oltre che più esperienza, è parsa avere più fame e voglia di avanzare in Europa al cospetto di un Milan quasi sazio per il proprio rendimento in campionato che, da inizio 2020, lo vede come la squdara capace di fare più punti insieme all’Inter, ben 155 in 70 partite.

Un rendimento che però dovrà essere confermato domenica sera proprio nel derby, dove i rossoneri provengono da statistiche da brivido, con cinque sconfitte nelle ultime sei gare contro l’Inter e tre ko su tre nelle ultime giocate in casa, dove il Milan non vince in campionato addirittura dal 2016.

Porto-Milan, le scelte di Pioli fanno discutere

Insomma, è come se fatalmente Stefano Pioli e i giocatori avessero accettato la propria inferiorità a livello di esperienza in Europa, rimandando il salto di qualità a tempi migliori, quando il gruppo avrà certificato la propria crescita in Italia, magari alzando un trofeo. Da qui anche le scelte dello stesso allenatore, che nella partita della vita contro il Porto, da vincere a ogni costo, ha tenuto inizialmente in panchina non solo Zlatan Ibrahimovic, ma anche il resto dell’ossatura della squadra, ovvero Franck Kessié e Simon Kjaer.

Champions League, il Milan si qualifica se…

La realtà è che il Milan è virtualmente fuori dalla Champions. Per centrare una qualificazione quasi impossibile i rossoneri dovranno obbligatoriamente vincere al Wanda Metropolitano contro l’Atletico Madrid e poi in casa contro un Liverpool già qualificato e già certo del primo posto, nella speranza però che i Reds nel frattempo abbiano fermato il Porto, attualmente secondo con cinque punti, con l’Atletico terzo a quattro. Per centrare il secondo posto, infatti, il Milan deve sperare che i portoghesi non facciano più di un punto nelle ultime due gare, altrimenti Ibra e compagni soccomberebbero per il computo degli scontri diretti.

In particolare, se il Porto perderà contro il Liverpool e pareggerà all’ultima contro il Liverpool un Milan che avrà fatto bottino pieno sarà certo della qualificazione, in caso contrario i rossoneri dovranno preoccuparsi di avere una differenza reti migliore rispetto a quella dell’Atletico.

Nel mentre i rossoneri dovranno affrontare in campionato la Fiorentina in trasferta, subito prima della partita contro l’Atletico, Sassuolo, Genoa e Salernitana prima di ospitare il Liverpool.

Un calendario non impossibile che può spingere a provare l’impresa.

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