Il campionato riparte dopo la sosta e tornano, puntuali, le recriminazioni per le decisioni dei direttori di gara. A risultare pesantemente condizionato da errori dell’arbitro è proprio il big match dell’ottavo turno di serie A, quello tra Napoli e Milan. Tanta carne al fuoco in altre due partite, Juventus-Cagliari e Inter-Torino, ma in questi casi nessuna svista determinante da parte dei rispettivi fischietti.
Napoli-Milan: cartellini non timbrati
È la gestione dei cartellini di Valeri nel match del San Paolo a falsare il risultato. Nel primo tempo l’arbitro di Roma ammonisce inspiegabilmente Bakayoko, che anticipa Saelemaekers, ed è un giallo “pesante” visto che nella ripresa farà il paio con il secondo, stavolta ineccepibile, lasciando il Napoli in dieci. Poco prima, peraltro, Valeri e il Var Irrati si erano persi l’altro episodio chiave della partita: la gomitata di Ibrahimovic a Koulibaly. L’impressione è che, se non si fosse trattato di Ibra, l’espulsione sarebbe scattata automatica. Invece l’arbitro non ha ravvisato neppure il fallo e il suo collega al Var non gli ha fatto notare il grave episodio. In totale, dunque, due errori pesanti: ai fini della nostra classifica Napoli-Milan (1-3 sul campo) doveva concludersi con una X.
Juve-Cagliari: gol in fuorigioco?
Tante polemiche anche per il gol che ha portato in vantaggio la Juventus contro il Cagliari: sul tiro di Ronaldo, dubbi sulla posizione di Morata che è in netto fuorigioco e sembra precludere la visuale al portiere Cragno. Ma è davvero così? Molti addetti ai lavori sono divisi sull’argomento, da Pistocchi che opta per la punibilità della posizione dello spagnolo all’ex arbitro Marelli che invece difende la decisione di Maresca. La sensazione è che il gol sia regolare, annullarlo sarebbe stata una forzatura.
Inter-Torino: il ritorno del festival-Var
Sospiro di sollievo, allora la Var esiste ancora e non è utilizzata soltanto per controllare eventuali posizioni di fuorigioco sui gol. Perfetta l’intesa tra La Penna in campo e Abisso in sala monitor nella gestione di Inter-Torino. Il direttore di gara si perde il contatto da rigore tra Young e Singo, ma fa ammenda quando è chiamato a valutare l’episodio con l’aiuto delle immagini. Perfetto il tempismo di Abisso anche nell’altro episodio chiave della partita, il rigore del 3-2 nerazzurro: la giocata di Nkoulou rimette in gioco Hakimi, giusto quindi assegnare la massima punizione ai nerazzurri per il calcione dello stesso difensore del Toro al laterale marocchino.
La classifica senza errori arbitrali
Ecco la classifica di serie A al netto degli errori determinanti dei direttori di gara: Sassuolo, Milan 18 punti; Inter, Roma 17; Juventus 16; Napoli 15; Atalanta 14; Verona 12; Bologna, Cagliari, Lazio 10; Spezia, Benevento, Sampdoria 9; Fiorentina 8; Genoa, Udinese 7; Torino 6; Parma 5; Crotone 2.
E la classifica reale
Ecco invece la graduatoria reale del campionato (tra parentesi i punti in più e in meno dovuti a sviste o errori): Milan 20 punti (+2); Sassuolo 18; Roma 17; Juventus 16; Inter 15 (-2); Napoli (-1), Atalanta, Lazio (+4) 14; Verona 12; Cagliari, Sampdoria (+1) 10; Bologna (-1), Spezia, Benevento 9; Fiorentina 8; Udinese 7; Parma (+1) 6; Genoa (-2), Torino (-1) 5; Crotone 2.
IL REGOLAMENTO
Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc.
Albo d’oro campionato senza errori arbitrali Virgilio Sport
2019-20: Inter