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Chi è l'arbitro Maresca di Napoli

Carriera, vita privata e caratteristiche tecniche del fischietto campano, pluripremiato e famoso per il cartellino facile

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Ha il cartellino facile, predilige una direzione di gara senza troppi fronzoli, nel rispetto dei ruoli, ma ha anche il coraggio e l’umiltà di tornare sui propri passi e di prendere decisioni pesanti. Fabio Maresca, napoletano del Vomero, è il fiore all’occhiello della sezione arbitrale partenopea, che con lui è tornata in Serie A dopo 50 anni d’assenza.

Che mestiere fa l’arbitro Maresca

Metà arbitro e metà pompiere, Maresca: difficile, insomma, che con lui in campo gli animi possano… accendersi. Battute a parte, il fischietto campano fa parte del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e per qualche tempo la sua professione lo ha portato a Mestre, anche se non ha mai rinnegato la sua sezione di appartenenza.

La carriera dell’arbitro Fabio Maresca

Nato a Napoli il 12 aprile 1981, Maresca ha arbitrato per la prima volta a 15 anni quando uno zio gli chiese di dirigere un’amichevole giovanile. L’esperienza fu talmente positiva che da quel momento è sbocciata una passione che non si è più spenta. Ha iniziato con gli Esordienti nel 1997, a 16 anni. E nel 2014, il 18 maggio, ha debuttato in A in Lazio-Bologna.

I premi vinti dall’arbitro Maresca

Nel 2016 ha vinto il Premio Giorgio Bernardi quale miglior arbitro debuttante nella massima serie. Nella prima giornata del campionato 2017-18, invece, è entrato nella storia della serie A: è stato il primo arbitro ad assegnare un calcio di rigore attraverso l’utilizzo del VAR nella gara vinta 3-0 dalla Juventus in casa sul Cagliari, visionando alla tv e cambiando idea sul contatto Alex Sandro-Cop in area bianconera.

Lo stile dell’arbitro Maresca

La conoscenza del regolamento e la preparazione atletica sono i suoi pallini. Quando può, si mantiene allenato facendo giri di campo ed esercizi tra lo stadio Collana, l’Albricci e la palestra New Champion, a Napoli. Ha un preparatore personale, Corrado Agrillo, mentre il suo modello e ispiratore è il compianto Stefano Farina, l’ex arbitro di Novi Ligure diventato dirigente e prematuramente scomparso nel 2017: Maresca è stato l’unico arbitro che ha portato dalla D alla A.

I peggiori errori dell’arbitro Maresca

Dopo un avvio di carriera più che promettente, la parabola di Maresca ha avuto una frenata: pochi big match diretti, promozione a internazionale rinviata. Ciò nonostante, poche le giornate storte e gli errori gravi in carriera. Uno clamoroso? La svista in Udinese-Genoa del settembre 2017, quando il VAR – ancora lui – gli fece notare un fallo killer di Bertolacci su Lasagna che non aveva neppure visto. Ha trasformato l’errore in un altro record: è stato il primo fischietto di serie A a decretare un’espulsione con l’aiuto della tecnologia.

Chi è l'arbitro Maresca di Napoli Fonte: Ansa

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