Scudetto all’Inter davanti all’Atalanta e alla Juventus, il Napoli al quarto posto a discapito della Lazio, poi Roma e Milan. In B, oltre a Brescia e Spal, ci va il Genoa. Questi i verdetti al termine del campionato depurato da topiche e sviste dei direttori di gara. Una classifica senza errori arbitrali sorprendente, insomma. Ma neanche più di tanto.
L’ultima giornata, i big match
Quello di Bergamo era un confronto diretto delicatissimo, Giacomelli lo ha diretto senza troppe sbavature. Proteste di marca interista per un episodio da rigore in area atalantina al 14′: D’Ambrosio lamenta una spinta da Gosens, corretta la decisione dell’arbitro di lasciar correre. Molte tensioni anche al San Paolo, dove tra risse, spintoni e polemiche sono stati due gli episodi da moviola. Posizione regolare millimetrica per Immobile nell’azione del momentaneo 1-1, corretta la decisione di Calvarese di concedere un penalty al Napoli in avvio di ripresa per intervento in ritardo di Parolo su Mertens. Più serena l’ultima direzione di Rocchi in carriera, quella di Juventus-Roma. Un solo episodio cruciale, il contatto in area tra Danilo e Calafiori valutato correttamente da massima punizione.
Un dubbio in Genoa-Verona
Tra le sfide della domenica, in particolare tra le due decisive per la permanenza in serie A, una sola ha fatto registrare polemiche: quella di Marassi. Nel primo tempo di Genoa-Verona vibranti le proteste degli scaligeri per una cintura sospetta in area rossoblu di Zapata ai danni di Di Carmine. Per Irrati tutto regolare, nessun intervento neppure dal Var, e a spazzar via tutti i dubbi sarà lo stesso risultato finale, 3-0 per la squadra di Nicola a legittimare una vittoria che sarebbe arrivata comunque.
La classifica senza errori arbitrali
Questa la classifica al netto di sviste e svarioni dei fischietti: Inter 86; Atalanta 80; Juventus 77; Napoli 72; Lazio 68; Roma 64; Milan 62; Fiorentina 55; Sassuolo 54; Parma 51; Verona 50; Bologna 45; Cagliari 43; Torino, Udinese 42; Sampdoria 41; Lecce 40; Genoa 33; Brescia 23; Spal 17.
La classifica reale
Ed ecco invece la graduatoria “vera”, quella con i punti conquistati sul campo (e con gli errori arbitrali). Tra parentesi sono segnati proprio i punti in più o in meno accumulati da ciascuna squadra: Juventus 83 (+6); Inter 82 (-4); Atalanta 78 (-2), Lazio 78 (+10); Roma 70 (+6); Milan 66 (+4); Napoli 62 (-10); Sassuolo 51 (-3); Verona 49 (-1), Fiorentina 49 (-6), Parma 49 (-2); Bologna 47 (+2); Cagliari 45 (+2), Udinese 45 (+3); Sampdoria 42 (+1); Torino 40 (-2); Genoa 39 (+6); Lecce 35 (-5); Brescia 25 (+2); Spal 20 (+3).
IL REGOLAMENTO
Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc.