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Lara Colturi, è fumata nera per il ritorno in Italia: continuerà a gareggiare per l'Albania

Niente Olimpiadi in azzurro per Colturi, l'Albania ha comunicato che è stato raggiunto l'accordo per "trattenerla" sotto le proprie insegne

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’eravamo tanto cercati, ma mai trovati: Lara Colturi non tornerà a gareggiare per la FISI, quindi per la nazionale italiana. Non lo farà almeno nella prossima stagione, come era stato prospettato nei giorni scorsi dopo le prime frizioni tra l’entourage della sciatrice originaria di Torino e la federazione albanese. Difficile dire oggi se sia un capitolo chiuso per sempre o soltanto rimandato agli anni a venire, ma intanto la stagione alle porte, quella che porterà soprattutto ai giochi olimpici di Milano-Cortina, vedrà la giovane Lara gareggiare ancora sotto bandiera albanese.

Il comunicato della federazione albanese che chiude la telenovela

A comunicarle l’avvenuto proseguimento del matrimonio sportivo tra la figlia di Alessandro e Daniela Ceccarelli e la federazione locale è stata proprio quest’ultima, diramando una nota con la quale ha specificato che tutti i problemi emersi nelle scorse settimane sono stati risolti.

“È stato raggiunto l’accordo con Lara Colturi per continuare a competere per l’Albania nella stagione 2025-26. I dettagli del contratto sono in fase di elaborazione. Oltre alla carriera sportiva, auguriamo a Lara successo a scuola visto che concluderà gli studi”.

Lara infatti, essendo classe 2006, tra poche settimane sarà impegnata con gli Esami di Stato (la cara vecchia “maturità”), e pertanto il focus immediato sarà soprattutto sul completamento del suo percorso di studi. Poi potrà dedicarsi anima e corpo alla sua carriera sciistica, pensando anche alle tante motivazioni che una prospettiva come quella del debutto olimpico potrà regalarle a partire dal prossimo ottobre, quando a Soelden scatterà la nuova stagione di Coppa del Mondo.

Una storia “vecchia” 4 anni: quello staff privato negato…

La decisione della famiglia Colturi di trasferire armi e bagagli in Albania è diretta conseguenza di una specifica richiesta fatta ormai 4 anni fa alla FISI, quella di poter allenare Lara con uno staff privato composto appunto da papà Alessandro e mamma Daniela, olimpionica a Salt Lake City.

Di fronte all’impossibilità della federazione italiana di assecondare tale richiesta (di fatto si trattava di concedere un team privato a un’atleta che non aveva ancora compiuto 15 anni, facendo dunque un evidente distinguo rispetto alle sciatrici della sua età), ecco che la famiglia Colturi decise di rivolgersi alla federazione albanese, che ha affidato nel frattempo proprio a Daniela Ceccarelli il ruolo di direttore tecnico del settore dello sci alpino.

Uno stratagemma utilizzato in passato anche da altri atleti (si pensi a Marc Girardelli, austriaco di nascita ma lussemburghese di passaporto sportivo) per garantirsi una carriera ad altissimo livello in proprio, gestendo la propria crescita tecnica e personale.

Soldi trovati, accordi ratificato: Lara ai giochi da… albanese

Dopo che problemi economici però avevano messo a repentaglio il proseguimento dell’accordo tra la famiglia della sciatrice italiana e la federazione albanese (voci mai realmente confermate parlavano di circa 300mila euro di ammanco), ecco che nelle scorse settimane s’era fatta strada l’ipotesi di un possibile ritorno di Lara sotto le insegne della federazione italiana, peraltro ammaliata dalle ottime performance fatte registrare dalla sciatrice torinese nei primi tre anni (di fatto due, perché uno l’ha saltato per infortunio) nel circo bianco.

Il regolamento FIS prevede che entro il 1° maggio vada consegnata la documentazione per poter procedere con il tesseramento per la stagione successiva, e senza il nulla osta della federazione albanese Lara avrebbe rischiato di dover restare ferma una stagione prima di poter gareggiare per una federazione differente (quindi anche quella italiana), impossibilitata dunque a prendere parte ai giochi olimpici di Milano-Cortina.

Il premier albanese Edi Rama s’è preso a cuore in prima persona della questione, tanto da essere stato tra i fautori del “rilancio” economico che dovrebbe aver soddisfatto i requisiti richiesti dalla famiglia Colturi. Con l’Italia sedotta ma abbandonata all’idea di “riprendersi” uno dei talenti più cristallini dello sci femminile, perdita grave pensando al fatto che Goggia e Brignone viaggiano ben oltre le 30 primavere.

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