A poche ore dalla storica sfida contro il Real Madrid nell’andata degli ottavi di Champions League, l’Atalanta piange la scomparsa di un’ex promessa del proprio fertile settore giovanile.
Ad appena 21 anni è infatti morto l’ivoriano Willy Braciano Ta Bi.
Il centrocampista è stato ucciso da un cancro al fegato che lo aveva colpito nel 2019.
Ta Bi era nato il 5 dicembre 1999 ed era stato scoperto dall’Atalanta nel 2019 dopo essersi messo in luce con l’Asec Mimosas, una delle formazioni più blasonate del calcio ivoriano con la quale aveva giocato anche nella Champions League africana, nonostante la giovanissima età, arrivando anche a debuttare nella Nazionale maggiore.
Prodotto del vivaio dell’AS Adjamé, Willy era approdato a Bergamo con l’etichetta di erede del connazionale Frank Kessié, complice anche lo stesso ruolo ricoperto in campo e caratteristiche fisiche piuttosto simili.
Campione d’Italia con la Primavera di Massimo Brambilla nel 2019, al termine della fase finale disputata a Parma nella quale i bergamaschi avevano superato prima il Torino e poi l’Inter in finale, nell’estate dello stesso anno era stato ceduto in prestito al Pescara, affare poi saltato a causa di un infortunio alla caviglia.
Il destino era però in agguato sottorma di qualcosa di ben più terribile. Pochi mesi dopo, infatti, a Ta Bi fu diagnosticato il tumore al fegato.
Fu l’inizio di un calvario che lo costringerà prima a lasciare il calcio e poi a tornare in patria per iniziare un ciclo di cure che non ha purtroppo dato alcun beneficio, così come il ritorno in Italia voluto proprio dall’Atalanta per ulteriori cure. Tutto inutile, fino alla tragica e prematura scomparsa.
Questo il messaggio di cordoglio dell’Atalanta sui propri canali social: “Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta sono profondamente addolorati per la prematura scomparsa di Willy Braciano Ta Bi. Un destino crudele ha interrotto troppo presto un sogno che era cominciato proprio con la maglia nerazzurra nel gennaio del 2019. Gli erano bastati pochi mesi per ritagliarsi un ruolo da protagonista nella Primavera e contribuire a riportare lo scudetto a Bergamo, ma soprattutto per lasciare un grande ricordo di sé. Ciao Willy…”.