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Lazio: chi è Provedel, l’uomo della provvidenza in Champions: cinque cose che non sapete di lui

Provedel è l'eroe della Champions: il portiere-goleador ha salvato la Lazio all'esordio. Ex attaccante fino a 15 anni, aveva già segnato nel 2020 quando giocava nella Juve Stabia

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Oggi le copertine sono tutte per lui. E come potrebbe non essere altrimenti: eccolo qui, Ivan Provedel, il portiere-bomber capace di beffare il grande ex Simeone con un colpo di testa da centravanti vero al 95′. Il 29enne di Pordenone ha salvato la Lazio al fotofinish nella gara d’esordio in Champions League con l’Atletico Madrid. L’estremo difensore, che, arrivato la scorsa stagione, è diventato subito l’idolo della tifoseria biancoceleste. Ecco cinque cose che da sapere.

Provedel, portiere-goleador non a casa: all’inizio giocava in attacco

Il modo in cui ha trafitto Oblak non è stato il classico colpo di fortuna. Lì davanti Provedel ci sa stare eccome. Perché fino a 15 anni il friulano cresciuto a Cecchini, comune di circa ottomila abitanti, giocava come attaccante. Proprio così: prima nel Visinale, quindi nel settore giovanile del Treviso e anche per un’annata al Pordenone. Ma non era ciò che segnava. Troppo forte il richiamo dei pali. E il desiderio di indossare i guanti da portiere. A concedergli fiducia fu il Liapava: il suo rendimento negli Allievi provinciali fu talmente alto che nel 2010 l’Udinese – club abituato a scovare talenti – se ne assicurò le prestazioni.

Provedel e il mito di Lev Jašin, vicino di casa dei nonni

Famiglia numerosa, la sua. È, infatti, l’ultimo di sei figli. Suo padre, imprenditore, è venuto a mancare nel 2016; sua madre, Elena Kalinina, è originaria di Mosca. Provedel conosce il russo e ha raccontato che i suoi nonni materni avevano come vicino di casa Lev Jašin, uno dei portieri più forti di tutti i tempi. Già, il ‘ragno nero‘, medaglia d’oro con l’Unione Sovietica alle Olimpiadi di Melbourne del 1956 e campione d’Europa in Francia quattro anni più tardi. “Solo successivamente ne capii la grandezza” ha svelato il portiere della Lazio.

Provedel e la musica: dal pianoforte alla hit che gli hanno dedicato

Chissà: se non fosse diventato un calciatore, probabilmente avrebbe scelto la musica. Già, perché Provedel ha studiato pianoforte e si diletta a suonare la pianola. A proposito di musica, l’ex Spezia, che la scorsa stagione ha impiegato pochissimo a soffiare il posto a Maximiano, è diventato subito l’idolo dell’Olimpico grazie alle sue prodezze. ‘Skeggia’, un tifoso della Lazio, gli ha anche dedicato un brano sulle noto di ‘Finimondo’ di M¥ss Keta, che ha ottenuto più di 100mila visualizzazioni su YouTube.

Quello in Champions non è stato il suo primo gol

Sì, perché Provedel era già andato a bersaglio nel 2020, quando difendeva i pali della Juve Stabia in Serie B. In quella circostanza segnò il gol del definitivo 2-2 contro l’Ascoli, sempre all’ultimo istante. E divenne l’eroe della squadra campana. Dal torneo cadetto alla Champions. Tre anni più tardi Provedel ha scelto il palcoscenico più prestigioso per timbrare di nuovo il cartellino.

È stato Sarri a volerlo fortemente alla Lazio

La scorsa stagione la Lazio sembrava puntare con decisione su Maximiano, ma Sarri volle anche Provedel, inizialmente ingaggiato come secondo portiere. Il friulano ha sfruttato le indecisioni del collega portoghese per guadagnarsi la titolarità e conquistare anche un posto in Nazionale.

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