Che sarebbe stata una sfida improba, di fatto, era nell’ordine delle cose sin dal momento del sorteggio. La Lazio però si fa male anche con le sue stesse mani. Il 4-1 con cui il Bayern Monaco vince all’Olimpico, infatti, è frutto della forza dei tedeschi ma anche di troppi errori da parte dei biancocelesti. Lo dimostrano il gravissimo errore di Musacchio che apre il match e la gestione rivedibile anche in occasione del terzo e quarto gol.
Inzaghi sceglie Correa al fianco di bomber Immobile, mentre tra gli ospiti c’è il giovanissimo Musiala insieme a Sané e Coman a supporto del temutissimo Lewandowski. E proprio il formidabile polacco sblocca il risultato al 9′, ma buona parte delle responsabilità sono di Musacchio. Il suo tentativo di alleggerimento su Reina si rivela infatti un assist in piena regola per il centravanti del Bayern, che deve solo dribblare il portiere e depositare nella porta sguarnita.
Di fatto la Lazio non reagisce e continua a subire il Bayern, che sfiora più volte il raddoppio. I biancocelesti si lamentano per un intervento in area di Boateng su Milinkovic-Savic (poi Patric aveva sparato fuori da ottima posizione). Ma a parte questo, e una facile parata di Neuer su Luis Alberto, c’è poco altro.
Chi invece non si ferma è il Bayern: così al 24′ Musiala si inventa un colpo di biliardo che termina la sua corsa alle spalle di Reina: è il primo gol in Champions League di un classe 2003, anno in cui il portiere oggi biancoceleste già era titolare al Villarreal. Altri tempi.
A cavallo dei due tempi, quindi, i bavaresi chiudono definitivamente i conti: al 42′ Coman dribbla Acerbi e tira su Reina, il rimpallo finisce tra i piedi di Sané che completamente indisturbato cala il tris. Che diventa poker al 47′, quando Sané ubriaca Patric e crossa al centro trovando l’autogol di Acerbi.
Manca poco meno di un tempo e il match è già chiuso: c’è gloria solo per Correa, che al 49′ accorcia con un colpo di classe su assist di Luis Alberto. Ma è troppo tardi.
Nel prosieguo della ripresa, infatti, Correa e due volte Immobile provano invano a riaprire il discorso qualificazione. Che per la Lazio, nel ritorno di Monaco di Baviera, sarà ai limiti dell’impossibile.