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Leclerc vuole il Mondiale, Ferrari a un bivio

Quanto successo nel 2019 ha sovvertito le gerarchie. I tifosi hanno fatto la loro scelta, ora tocca alla scuderia.

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Leclerc vuole il Mondiale, Ferrari a un bivio Fonte: ANSA

“Se saranno così bravi da trasformare tutta questa voglia di vincere in energia positiva, la Ferrari potrà trarre grande beneficio da questo nuovo dualismo. Leclerc è un pilota veloce, anche se una rondine non fa primavera e Sebastian è pur sempre uno che di Mondiali ne ha vinti quattro. Staremo a vedere”: le parole di Mauro Forghieri, che ha parlato con il ‘Corriere dello Sport’, rappresentano un monito per la scuderia di Maranello. 

L’ingegnere sa benissimo come si vincono i Mondiali con la ‘Rossa’  e si augura che il 2020 sia l’anno buono per interrompere l’egemonia della Mercedes e per spezzare un digiuno che dura dal 2007, quando Kimi Raikkonen conquistò l’iride con il ‘Cavallino Rampante’. 

Se nel 2019 si era partiti con uno schema ben definito (Sebastian Vettel capitano, Charles Leclerc vice) per quanto si è visto nel corso della stagione le gerarchie andrebbero sovvertite per il futuro: in casa Ferrari, del resto, non è praticamente mai successo che si puntasse contemporaneamente sulle due guide e nel 2020 si avrà un pilota in scadenza di contratto (il tedesco) e un altro sul quale si potrà contare per numerosi anni. Ma che vuole vincere subito.

Toccherà a Mattia Binotto parlare chiaro, prendendosi la responsabilità di stabilire una strategia ben precisa e mirata a portare il monegasco al vertice.  Pensare di disperdere punti tra i potenziali candidati al titolo, quando dall’altra parte c’è un ‘cannibale’ come Lewis Hamilton, che a casa sua (leggasi Mercedes), dopo essersi scottato con Nico Rosberg, ha messo fin da subito le cose in chiaro, quando è arrivato Valtteri Bottas.

Charles Leclerc, che molti considerano un ‘predestinato’, ha scaldato i cuori ai tifosi della Ferrari come non succedeva da anni: a tantissimi ha dato fastidio che a vincere a Singapore sia stato Vettel e non lui. Un aspetto da non sottovalutare e Binotto lo sa benissimo.

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