Punto fermo del Sassuolo , obiettivo di mercato della Juventus per la prossima stagione e in corsa per un posto ai prossimi Europei nella giovane Italia di Roberto Mancini.
L’orizzonte di Manuel Locatelli è abbastanza incoraggiante, ma il centrocampista scuola Milan non ha dimenticato il momento in cui il club rossonero gli ha comunicato la necessità di cederlo.
Rivelatosi in giovanissima età con due eurogol segnati curiosamente proprio a Sassuolo e Juve, Locatelli, prodotto del vivaio dell’Atalanta, ha parlato ai canali ufficiali della società neroverde:
“Quando arrivò la chiamata del Milan ero titubante, ma mi affidai ai miei genitori che mi guidarono su questa decisione. Ricordo il primo allenamento con la prima squadra, Montolivo mi disse di marcare Kakà. Mi sono chiesto dove fossi. Poi mi sono allenato cercando di non pensare ed è andato tutto bene. Dopo la partita col Sassuolo feci l’intervista a bordo campo piangendo e al rientro in spogliatoio i miei compagni mi menarono…”.
“Poi un giorno su una panchina di Milanello i dirigenti mi dissero che non ero più importante per loro. Fu devastante ma mi ha aiutato, perchè in fin dei conti anche io avevo bisogno di cambiare”.