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Lorenzo Sonego: "Vi svelo il mio rapporto con Berrettini e Sinner"

Il tennista azzurro svela la chiave del suo rapporto con gli altri colleghi di una generazione di fenomeni. E ci confida chi è ancora il numero uno

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Lorenzo Sonego è una delle certezze del tennis italiano della sua generazione, una autentica classe di fenomeni che occupano il vertice della classifica ATP. Sono tre, infatti, gli azzurri nei primi 30 top al mondo stando al ranking aggiornato e Sonego è tra loro. L’azzurro vanta già diversi titoli all’attivo tra cui la memorabile vittoria, nel 2020, contro Novak Đjoković, all’ATP 500 di Vienna, in cui ha inflitto al numero uno al mondo la peggior sconfitta della carriera (6-2, 6-1). Lo abbiamo incontrato in occasione di un evento legato alle Nitto ATP Finals di tennis, in programma a Torino – città natale di Sonego –  dal 14 al 21 novembre, durante le quali l’azzurro non scenderà in campo, ma parteciperà comunque a un insolito match, che lo vedrà davanti ai fornelli con lo chef Alessandro Borghese, organizzato da Asti Spumante e Moscato d’Asti, Official Sparkling Wine e Silver Partner del torneo. Ecco che cosa ha svelato, in esclusiva per Virgilio Sport, Sonego.

Come è stata l’esperienza olimpica? Ti ha indotto a porti nuovi obiettivi?

Giocare con la maglia dell’Italia è sempre una grandissima emozione che mi crea stimoli particolari per cercare di far bene. È sempre bello, poi essendo la mia prima Olimpiade è stata un’esperienza ancora più speciale che non vedo l’ora di ripetere a Parigi 2024. Sicuramente mi ha dato tanti stimoli per continuare ad alzare il livello ed essere sempre più competitivo.

Hai qualche rimpianto legato a Indian Wells (soprattutto per il doppio con Fognini)?

Ad Indian Wells ho affrontato subito un giocatore molto competitivo come Anderson e purtroppo non è andata come avrei sperato. Però è stato bello tornare a giocare il torneo ed anche il doppio con Fabio ci ha regalato ottime sensazioni.

Come proseguirà una stagione che sta lasciando emergere i talenti del tennis italiano come te, Berrettini e Sinner?

È stata una stagione molto lunga dove siamo tornati a giocare la maggior parte dei tornei abituali. In Italia adesso abbiamo tanti giocatori forti e questo ci sprona a migliorarci. Tra di noi abbiamo tutti un ottimo rapporto. Matteo si è qualificato alle ATP Finals e spero ci riuscirà anche Sinner. Sono molto contento e sicuramente farò il tifo per loro.

Raramente abbiamo avuto italiani così giovani e promettenti: che rapporto hai con Sinner, Berrettini, Musetti?

Come dicevo, siamo tutti amici. C’è una sana competizione che ci porta a volerci migliorare costantemente. Quando un movimento tennistico come quello italiano è così in fiducia non possiamo che esserne tutti felici. Ogni settimana c’è uno di noi che ottiene un grande risultato e questo ci rende molto orgogliosi.

Pensate di poter vincere insieme per l’Italia o il tennis è uno sport individuale?

Diciamo che anche nei tornei individuali la vittoria non è mai del giocatore ma viene dal lavoro di un team che ci supporta in tutto nella nostra carriera. Poi ci sono i tornei per Nazioni come l’ATP Cup e la Coppa Davis. Sono fiducioso che otterremo ottimi risultati perché tutti siamo molto attaccati alla maglia della Nazionale e ci piacerebbe molto vincere un titolo per l’Italia.

Sei felice che le Nitto ATP Finals siano nella tua Torino?

Le ATP Finals a Torino sono uno stimolo in più per continuare a crescere e provare a qualificarmi. Vedere un torneo così importante nella mia città non può che rendermi orgoglioso.

Tra l’altro, sarai protagonista di un doppio alquanto originale, quello con chef Alessandro Borghese grazie al partner sponsor Asti Spumante e il Moscato d’Asti: ci vuoi raccontare cosa accadrà?

La partnership con il Consorzio Asti DOCG mi rende particolarmente felice perché mi da’ la possibilità di portare in giro per il mondo un’eccellenza della mia terra. Girare lo spot con Alessandro Borghese poi è stato molto divertente, ci siamo trovati bene fin da subito e sono sicuro che il risultato sarà molto divertente.

Quale torneo dello slam sogni di vincere?

Diciamo che lascio scegliere a voi. Sicuramente Parigi per gli italiani è lo Slam di casa ma mi piace molto anche giocare in Australia, a Wimbledon ed a New York. Poi ovviamente uno dei sogni sarebbe quello di vincere il torneo di Roma che per noi italiani è un po’ come un quinto Slam.

Quale grande giocatore del passato e del presente preferisci?

Federer è sicuramente il giocatore con cui sono cresciuto. Affrontarlo sul Centrale di Wimbledon è stata un’esperienza unica. Però anche Nadal e Djokovic sono due alieni, è difficile scegliere in questo senso chi sia il migliore perché tutti e tre hanno fatto cose pazzesche, che difficilmente verranno ripetute.

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